Berlusconi e Putin, 18 anni di special relationship con ‘l’amico Vladimir’


Un legame dall’aneddotica ricchissima e scandito da numerosi incontri, sia ufficiali che privati
Tutti conoscono il feeling che legava Berlusconi all”amico Vladimir’ Putin da tanti anni. Un legame dall’aneddotica ricchissima e scandito da numerosi incontri, sia ufficiali che privati. A Sochi per i compleanni del leader del Cremlino, nel settembre del 2015 in Crimea hanno visitato il memoriale dedicato ai militari del regno di Sardegna caduti nella guerra di Crimea fra il 1853 e il 1856 di fronte al monte Gasfort, vicino a Sebastopoli. Immediata fu la condanna del governo di Kiev per la ‘passerella’ e l’imbarazzo della Ue. In Italia si ricordando gli incontri di Roma, a palazzo Grazioli e in Sardegna a Villa la Certosa.
Il rapporto di amicizia parte da lontano. Nacque, raccontò il Cav, durante il G8 di Genova nel luglio del 2001, quando Berlusconi si adoperò per far sì che i Grandi del mondo (dall’americano Bush, al britannico Blair) mettessero da parte le diffidenze nei confronti del presidente russo con un passato da agente segreto del Kgb. Il summit europeo nel capoluogo ligure fu l’occasione per parlare di Blue Stream, il progetto di gasdotto sottomarino di Eni e Gazprom, e gettare le basi di un rafforzamento dei legami economici bilaterali. A fine ottobre del 2001 il presidente del Consiglio italiano, infatti, era già a Mosca per un faccia a faccia. Da allora il legame si è andato consolidando.
Nell’aprile 2002 il leader azzurro torna in Russia, nella residenza di Putin a Sochi, e il mese successivo, a Pratica di Mare, lanciarono il Consiglio Russia-Nato. Il faccia a faccia più mediatico è stato sicuramente quello dell’ottobre 2014 a Milano, nella palazzina di via Rovani, che fu la prima roccaforte di Berlusconi ai tempi in cui Fi era solo un sogno nel cassetto. Per lo ‘Zar’, il presidente azzurro, costretto ai servizi sociali per la condanna Mediaset, ottenne dal Tribunale di Sorveglianza lombardo un permesso per poter passare una serata lontano da Arcore, dimora obbligata, dal giovedì al lunedì. I due leader rimasero insieme fino alle tre di notte, tra ricordi e festeggiamenti, davanti a un piatto di tagliolini e uova con tartufo bianco.
Putin ha sempre ricambiato la fiducia e lealtà, anche con una serie di doni, a cominciare dal letto, come rivelò l’attore George Clooney, ospite di Berlusconi nel 2011 per parlare del Darfur (”Mi ha mostrato la sua stanza da letto, con il letto che gli ha regalato Putin”, disse la star di Hollywood a Rick Stengel nelle ’10 domande del Time’). In quasi 15 anni i due leader si sono visti varie volte a Villa La Certosa in Sardegna e nella Dacia russa sulle rive del Mar Nero, a parlare di affari e politica. E non sono mai mancate telefonate, messaggi, regali, pubblici attestati di stima reciproca. La foto più famosa è quella coi colbacchi di pelliccia nella foresta di Zavidovo a 21 gradi sotto zero, nel febbraio 2003.
Tutti ricordano poi quando, durante una conferenza stampa congiunta nella villa di Porto Rotondo nell’aprile 2008, una giornalista chiese al capo del Cremlino notizie sulla sua vita privata e Berlusconi mimò una sventagliata di mitra contro la cronista che aveva osato tanto. Il feeling ha coinvolto anche le famiglie: le figlie di Putin sono state spesso ospiti a Villa La Certosa in Costa Smeralda. Il presidente della Federazione russa fu tra i pochi a esprimere subito la sua solidarietà all’amico Silvio dopo la sentenza di condanna definitiva per il caso Mediaset. E ancora: quando Putin festeggiò i 61 anni con un ristretto numero di amici, Berlusconi c’era.
Nemmeno la crisi tra Kiev e Mosca ha scalfito i loro rapporti. Il leader di Fi è stato fra i pochi a denunciare più volte “l’errrore” di comminare sanzioni alla Russia dopo l’annessione della Crimea. E dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, Berlusconi spesso è tornato a sottolineare gli errori di Kiev, suscitando polemiche e mettendo in imbarazzo anche il Governo di Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Anzi, proprio durante le trattative per la nascita dell’Esecutivo, filtrarono degli audio registrati durante la riunione del Gruppo parlamentare azzurro, nel quale il Cav sottolineava di aver riallacciato i rapporti con il Presidente russo, con il quale si erano scambiati lettere affettuose e bottiglie di vodka e lambrusco.

(Adnkronos)