UNA LEGGE DEL 1971 PREVEDE L’EX PRANDINA SOLO A PARCO?


BERTIN (ASCOM CONFCOMMERCIO): “DELLE DUE L’UNA: O LA NOTIZIA E’ FALSA OPPURE QUALCUNO E’ IN MALAFEDE. MANCA LA VOLONTA’ POLITICA”

“Nella migliore delle ipotesi abbiamo a che fare con degli incompetenti, nella peggiore con personaggi in malafede”.
Sulla “rivelazione” che esiste una legge del 1971 che prevedrebbe per la ex Prandina solo la destinazione a parco, la “tocca piano”, si fa per dire, Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Ascom Padova.
“Nel 1971 – continua il presidente – c’era ancora la guerra del Vietnam e Nixon non era ancora stato incriminato per il Watergate. Eppure, qui a Padova, già sapevamo come sarebbe andato il mondo: per la ex Prandina niente parcheggio e solo parco”.
Bertin ha aspettato 48 ore prima di prendere posizione (“Mi aspettavo un intervento di Palazzo Moroni che chiarisse se il gruppo “Prandina parco della città” dicesse cose condivise dall’amministrazione o meno”) ma poi, visto il silenzio, ha deciso di uscire lui allo scoperto.
“Sto seriamente valutando – continua – se sia il caso di chiedere al Comune un rimborso spese per i più di 10 anni di riunioni alle quali l’Ascom ha fatto partecipare i propri dirigenti e funzionari. Perché se è vero che la legge 542 prevedrebbe solo il parco, allora mi chiedo perché ci siano stati gli incontri, la sperimentazione del parcheggio, Agenda 21, l’ipotesi caldeggiata dal sindaco dell’auditorium, i locali che si pensavano realizzati per darli poi in uso alle organizzazioni del volontariato e credo di dimenticare di sicuro qualcosa”.
E’ ironico Bertin, ma la questione è maledettamente seria. E torna ad esserlo anche lui.
“Escludere la possibilità che la ex Prandina diventi un parcheggio come noi auspichiamo da più di un decennio – afferma – non è un problema del solo corso Milano. L’idea di una piazza Insurrezione libera dalle auto ma attorno alla quale dovrebbe svilupparsi un quadrilatero ricco di negozi di cui, nelle scorse settimane, è stato dato un assaggio in via San Fermo, dipende da ciò che si deciderà di fare all’ex Prandina. Se la città potrà contare su parcheggi adeguati avremo gli investimenti auspicati, avremo un albergo al posto dell’ex Inps, avremo i grandi marchi. Senza parcheggi adeguati avremo la Padova del 1971 quando il Veneto era accreditato di un Pil sotto il livello medio nazionale”.
Resta comunque la questione della legge del ’71 del secolo scorso.
“Direi che più di 50 anni dovrebbero essere un tempo sufficiente per accorgersi che si sta discutendo del “sesso degli angeli” e senza adombrare l’idea che si possa cadere nell’abuso d’ufficio, credo che il tutto sia una perfetta presa in giro della cittadinanza”.
“Se mi è consentito – conclude un presidente dell’Ascom Confcommercio nuovamente in vena di paradossi – proporrei per la ex Prandina una destinazione a cimitero. Avrebbe i crismi del parco e sarebbe una “pietra tombale” su una vicenda che, riecheggiando Ennio Flaiano, “è drammatica ma non seria!”

PADOVA 22 MAGGIO 2023

(Ascom Padova)