Hevolus al Spatial Computing Summit 2024: intervista a Fabio Santini

Nel contesto del prestigioso Spatial Computing Summit, Fabio Santini, CEO di Hevolus, ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia, portando all’attenzione globale non solo le capacità innovative della sua azienda ma anche il valore distintivo della cultura italiana.

La presenza di Hevolus al Summit è un simbolo di come l’innovazione italiana, radicata nella creatività e nella precisione esecutiva, possa influenzare significativamente settori all’avanguardia come quello dello Spatial Computing. Attraverso questa intervista, Fabio Santini condivide le sue riflessioni sull’essere l’unico rappresentante italiano all’evento, le sfide del mercato italiano in questo settore emergente e la sinergia con la VR/AR Association Silicon Valley Chapter che ha catalizzato la crescita di Hevolus.

Adnkronos: Cosa vuol dire rappresentare l’Italia in un palcoscenico globale come il Spatial Computing Summit e quali aspetti della cultura italiana portano valore in questo contesto internazionale?

Fabio Santini:Rappresentare l’Italia ad un evento internazionale così importante è stato sicuramente un onore per me e per Hevolus. Poter raccontare la nostra innovazione nel luogo che ne è la casa è stato sicuramente importante non solo per noi ma anche per il paese da cui veniamo. Spesso e volentieri ci sentiamo più indietro delle aziende della Silicon Valley, immaginiamo che è lì il luogo dove nascono le idee che cambiano il mondo e dove l’innovazione prende piede ma la realtà è un’altra. La creatività italiana legata alla capacità di esecuzione sono le chiavi per poter camminare a testa alta nel luogo dove sono nate le più grandi aziende al mondo. Gli altri non sono più bravi di noi ma probabilmente vivono in un luogo dove si incontrano più opportunità, dove c’è più la predisposizione al rischio per ottenere qualcosa di più grande e dove tutto sembra più semplice. Coraggio, curiosità e ambizione sono le caratteristiche che servono e in Italia queste caratteristiche si trovano.

Adnkronos: Perché eravate l’unica rappresentanza italiana? Quali sono le specifiche sfide del mercato italiano nel campo del Spatial Computing e quali sono le difficoltà?

Fabio Santini:Hevolus è un’azienda nel mercato della Extended Reality da tanti anni, è conosciuta in tutto il mondo e stringe rapporti di business con le più grandi aziende tecnologiche soprattutto quelle produttrici di visori come Meta, Lenovo, Magic Leap o Microsoft. È un mondo ancora piccolo ma in forte crescita e siamo riconosciuti come una delle poche aziende a fornire una piattaforma completa nel mercato in grado di aiutare i clienti in tanti processi di business. Siamo sicuramente un riferimento in Italia e non solo e l’essere gli unici partner a rappresentare l’Europa indica che negli ultimi anni è stato fatto un lavoro incredibile. Le sfide del mercato Italiano sono le stesse che troviamo nel resto del mondo. Viviamo un periodo di forte innovazione che parte principalmente dall’hardware che nel contesto dell’Extended Reality è chiave. Nel mercato ci sono più di 80 dispositivi che permettono di vivere un’esperienza immersiva ma la qualità di questi oggetti si è vista solo negli ultimi anni. Dall’altra parte questo tema non è ancora conosciuto ai clienti che sono stati bombardati dalla comunicazione sul Metaverso che ha un poco distolto l’attenzione dal vero valore delle soluzioni in Extended Reality. Le aziende che ci hanno dato fiducia ne hanno tratto un beneficio di business e questo ci conforta e ci spinge ad investire perché siamo certi che questo sia un mondo che continuerà a crescere. I dispositivi costeranno sempre meno, saranno più completi e più leggeri e questo li porterà ad essere oggetti da usare tutti i giorni e questo ci permetterà di allargare il mercato.

Adnkronos: Collaborazione con VRARA: Come è nata la collaborazione tra Hevolus e la VR/AR Association Silicon Valley Chapter e come questa sinergia ha influenzato la crescita di Hevolus?

Fabio Santini:La collaborazione con l’associazione è partita tanti anni fa quasi in maniera naturale. Quando è nata l’associazione il mondo della Virtual Reality e Augmented Reality era ancora molto piccolo e i fondatori hanno pensato fosse importante costruire una piattaforma di raccordo per tutte le realtà che avessero deciso di investire in quel mercato. È fondamentale avere un ancora di supporto quando si entra in un nuovo business perché permette di avere una visibilità più ampia rispetto al proprio punto di vista, di avere un supporto e delle piattaforme di comunicazione come l’evento a cui abbiamo partecipato. Hevolus ha compreso subito quanto fosse importante entrare nell’associazione ed essere un partner attivo per portare il proprio contributo ma anche per imparare da altri. Essere all’interno dell’associazione permette ad una realtà come Hevolus di essere in contatto con il mondo, di capire l’evoluzione del mercato e delle tecnologie e di fare delle scelte non solo basandosi sul mercato italiano.”

Adnkronos: Quali sono gli elementi chiave che hanno contribuito a consolidare la reputazione di eccellenza di Hevolus in Italia e in Europa?

Fabio Santini:La caratteristica più importante che distingue Hevolus dalle altre aziende nel nostro settore è la completezza della nostra offerta. In generale esistono soluzioni sul mercato molto specifiche cioè che vanno a risolvere in modo brillante specifici processi di business come la formazione o la collaborazione. Hevolus invece ha costruito negli anni una piattaforma cloud che è il cuore di tutte le soluzioni che mette a disposizione. La piattaforma mette a disposizione del cliente tutti gli strumenti per importante, modellare, configurare, gestire e controllare i modelli tridimensionali e le scene in cui vengono posizionato con un’interfaccia molto semplice ed intuitiva. Di fatto la piattaforma semplifica la maggior parte dei processi che sono necessarie per creare un’esperienza immersiva per il cliente. Su questa piattaforma poi abbiamo creato 7 soluzioni verticali che gestiscono principalmente il comportamento degli utenti nei vari processi di business mantenendo però al centro gli asset. Questo permette per esempio di avere lo stesso oggetto tridimensionale utilizzato per fare formazione in aula, per fare una collaborazione a distanza, per mostrarlo all’interno di un piccolo Metaverso oppure per posizionarlo all’interno di una fiera o di un museo.

Adnkronos: Quali sono i prossimi passi per Hevolus nel campo dello Spatial Computing e che evoluzione tecnologica influenzerà la tua strategia aziendale nei prossimi anni?

Fabio Santini:Abbiamo rilasciato da poco un nuovo prodotto chiamato XR Copilot, il cui lancio ufficiale avverrà tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, che richiama la strategia di Microsoft da cui io provengo. L’idea di avere un copilota che ci assista in tutto quello che facciamo è vincente e per questo abbiamo deciso di unire le nostre competenze nel mondo della realtà estesa con il mondo dell’AI. Con la nostra soluzione il cliente potrà semplicemente inquadrando un QR-code con il proprio cellulare, visualizzare il prodotto in modo tridimensionale, visualizzarne tutte le configurazioni presenti, poterlo visualizzare nello spazio reale e poter attivare una conversazione in 37 lingue nel mondo con il prodotto stesso. Con questa soluzione si aprono infiniti scenari nel mondo della vendita, della formazione, della manualistica e di tanti altri scenari. Partendo da XR Copilot stiamo iniettando l’AI in tutta la nostra piattaforma e abbiamo in piano di realizzare due nuove soluzioni, una dedicata a quelle situazioni in cui c’è poca connettività e l’altra al mondo del real estate.”