Venerdì 13 maggio Torino ha ospitato una grande mobilitazione di sindaci e amministratori pubblici per i diritti delle famiglie arcobaleno.
L’obiettivo è stato presentare le priorità di una legge che chiedono al Parlamento e che permetta agli amministratori locali di poter registrare all’anagrafe i figli di coppie omogenitoriali.
Anche il Comune di Padova ha aderito all’iniziativa alla quale ha partecipato l’assessora al diritti umani e pace ma anche con delega ai servizi demografici Francesca Benciolini che ha sottolineato: “È doveroso partecipare a questa giornata in rappresentanza della nostra città per riconfermare, assieme a tanti Comuni italiani, la necessità di garantire i diritti dei figli e delle figlie delle famiglie omoaffettive. La proposta che parte da questo incontro è il riconoscimento di queste famiglie, già parte attiva delle nostre comunità, riconoscerne pienamente i legami affettivi e le responsabilità che si assumono, che già si assumono nè più ne meno delle famiglie eteroaffettive. Rinunciare a questo riconoscimento significa privarci tutti e tutte di diritti e relazioni, è una sconfitta per le nostre città”.
Il sindaco di Padova Sergio Giordani ha commentato: “Padova fin dal 2017 registra i figli delle coppie di donne residenti nella nostra città. Mi sembra una cosa del tutto di buon senso, che mette al primo posto i diritti del bambino e che non lede quelli di nessun altro soggetto. Da padre e da nonno devo dire che è bellissimo vedere la gioia di queste mamme con la loro creatura in braccio una volta completata la pratica angarafica. Detto questo la società esprime delle necessità che la nostra legislazione non prevedeva ed è quindi necessario al più presto porre rimedio a questa lacuna normativa con una apposita legge”.