Riforme, Meloni: “Faremo proposta per democrazia più forte”


La premier: “Da parte delle opposizioni chiusura sul presidenzialismo o semi presidenzialismo. Posizioni più variegate sull’elezione diretta del presidente del Consiglio”
Roma, 9 mag. “In questa interlocuzione le posizioni espresse dai partiti di opposizione sono state molto variegate tra loro. Cerchiamo ora di elaborare una nostra proposta che possa tenere in considerazione queste valutazioni”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine della giornata di confronto con le opposizioni sul tema delle riforme.
“Non abbiamo proposto una soluzione preconfezionata per arrivare ad una convergenza più ampia. E’ stata una giornata proficua, molto interessante. Abbiamo discusso molto con tutte le delegazioni. Da parte delle opposizioni c’è stata “una chiusura più netta su un modello di presidenzialismo o semi presidenzialismo e mi pare la valutazione sia più variegata sull’ipotesi elezione diretta del presidente del Consiglio”, ha aggiunto.
“Molto importante che ci sia una condivisione, ma non a costo di venir meno all’impegno assunto con i cittadini. L’instabilità ha prodotto danni alla nostra nazione, a differenza di paesi come Francia e Germania”, ha ricordato. “Questa instabilità ha prodotto la nostra debolezza economica,e la disaffezione dei cittadini, per i governi che sono stati fatti all’interno dei palazzi senza che i cittadini potessero dire la loro”.
A chi ha parlato di commissione bicamerale, ha replicato dicendo che “se il confronto è serio sono disponibile a parlare di tutto. Non possiamo però perdere tempo all’infinito, abbiamo una maggioranza solida, possiamo arrivare a una democrazia più forte e più matura”. “Io – ha aggiunto – sono disponibile al confronto, ho idee chiare su cosa sia efficace, ma se si propone solo la sfiducia costruttiva non mi apre una riforma risolutiva” allora “mi pare che non c’è la voglia di fare quello che bisogna fare”.
Per noi “è fermo l’impegno preso con i cittadini a rimettere la sovranità nelle loro mani e garantire una democrazia più matura. Noi abbiamo problemi di instabilità che non ha eguali nelle altre grandi democrazie occidentali”
MELONI A SCHLEIN – “Proprio perché abbiamo una maggioranza solida siamo tra i pochi che possono cercare di trasformare quello che sta accadendo in termini, si spera, di stabilità in un orizzonte temporale del governo in carica, cercare una riforma che renda questa novità strutturale”, ha detto, a quanto si apprende, la premier alla segretaria del Pd, Elly Schlein, durante il confronto sulle riforme.
“Ho sentito dire in questa interlocuzione ‘voi volete rafforzare il governo ma avete già la maggioranza’, guardate questa non è una riforma che stiamo facendo per noi stessi -ha sottolineato la premier-: se dovesse andare bene, se dovesse andare in porto, se dovesse superare le sue articolate fasi, passare il referendum, per entrare forse in vigore nella prossima legislatura. Forse”.
“Banalmente, io credo che proprio perché allo stato abbiamo questa possibilità, dati la solidità e i numeri della nostra maggioranza, sarebbe da parte nostra miope limitarci a gestire la quotidianità. Non porci il problema di come possiamo utilizzare questa forza che altri non hanno avuto per lasciare un segno che possa migliorare il futuro di questa nazione. Io immagino una riforma per la quale domani potrei essere paradossalmente ringraziata da qualcuno”, ha sottolineato ancora.
“Ogni sistema democratico ha bisogno dei suoi contrappesi. Io credo che una democrazia abbia bisogno dell’opposizione, siamo persone che capiscono il tema dei contrappesi. Sicuramente il nostro obiettivo è portare a casa questa riforma, bisogna cercare di capire qual è la convergenza. Mi pare di capire che c’è una convergenza sulla considerazione che l’instabilità è un problema”, ha detto ancora.
SCHLEIN – “Siamo venuti ad ascoltare quello che hanno da dirci e faremo le nostre proposte”, le parole della leader dem prima dell’incontro. Con lei i capigruppo di Senato e Camera, Francesco Boccia e Chiara Braga, e il senatore Alessandro Alfieri.
“Al confronto non ci si sottrae mai, l’importante è che sia vero, e non già deciso perché vogliono andare avanti a prescindere, e largo. Non possono discutere sul presidenzialismo e tirano dritti sull’autonomia differenziata”, ha ammonito Schlein ai microfoni del Tg3.
“Se hanno già deciso come va a finire, non è un vero confronto. Ed è difficile discutere. Sarebbe difficile discutere di riforme costituzionali impegnative – ha sottolineato – se loro continuassero ad andare dritti su riforme altrettanto importanti a cui noi siamo contrari come l’autonomia differenziata”.
“La Bicamerale? Lo strumento del confronto saranno loro a stabilirlo, l’iniziativa è loro. A noi più che lo strumento interessa la qualità del confronto”.

(Adnkronos)