Elly Schlein e la personal shopper, intervista a Vogue: “Ho un’armocromista”


La segretaria del Pd: “A volte sono anticonvenzionale, altre volte più formale”
“In generale dico sì ai colori e ai consigli di un’armocromista, Enrica Chicchio”. Così Elly Schlein che, posando per Vogue, svela nell’intervista di scegliere il suo abbigliamento con decisioni che “dipendono sicuramente dalla situazione in cui mi trovo. A volte sono anticonvenzionale, altre volte più formale”.
Sul suo sito Enrica Chicchio si presenta come image consultant e personal shopper. “Forte di un’esperienza lavorativa di 15 anni nel panorama dell’arte contemporanea, ho deciso di declinare il gusto estetico così maturato, nel settore che amo di più: quello dell’immagine”, scrive. Un servizio, come lo definisce lei, che “si rivolge a tutti coloro che decidono di affrontare un nuovo percorso personale di cambiamento o professionale. Non solo. Si rivolge anche a chi ha già un buon gusto estetico ma non ha tempo di cercare ciò che trova o a chi deve partecipare ad un evento speciale ma non ha idea di cosa indossare”. Il risultato finale? “Vedrà uno stile allineato ai tuoi gusti e in linea con le esigenze richieste”. “E’ un servizio costoso? E’ un servizio pensato per tutte le tasche e varia in base al tipo di prestazione offerta”, si legge ancora sul sito. Enrica Chiccio tiene anche dei corsi di formazione in Armocromia.
Nella sua intervista a Vogue, la segretaria del Pd ha raccontato anche di essere “una grande appassionata di musica” e di suonare il pianoforte da quando aveva 5 anni, “anche se non sono mai stata costante”, ha rivelato. “In questi ultimi tempi ho avuto poco tempo per ascoltare musica e ho capito che questo incide negativamente sulle mie giornate, sul mio umore. Come per il cinema, devo dirti che ascolto cose molto varie, ma soprattutto musica indie come i Mumford & Sons, i Radiohead e i canadesi Rural Alberta Advantage – una loro canzone, Four Night Rider, mi dà sempre la carica.
“Cinematograficamente sono onnivora”, ammette, “però ho amato molto il cinema di Kim Ki Duk, regista coreano purtroppo scomparso con il Covid. La mia formazione è legata alla frequentazione del Festival del Cinema di Locarno… Tra gli altri preferiti ci sono i film di Tarantino, di Ken Loach e i classici del cinema italiano – come L’armata Brancaleone – che guardavo in casa grazie alla collezione di videocassette di mio babbo”.

(Adnkronos)