Comune di Padova: presentazione del progetto “Esaedro della ricerca” al Centro Culturale Altinate/San Gaetano

Sabato 15 aprile, alle ore 17:00 nell’Auditorium del Centro Culturale San Gaetano, via Altinate, 71 a Padova, si terranno la presentazione del progetto “Esaedro della ricerca – Il Dipartimento dei Beni culturali si racconta al pubblico” e la prima proiezione del video-documentario.
Interverranno Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova, Andrea Colasio, assessore alla cultura del Comune di Padova, Jacopo Bonetto, direttore del Dipartimento dei Beni culturali, Mauro Milani, presidente dell’Ens-Sezione provinciale Padova, Maria Stella Busana, commissione Terza Missione del Dipartimento del Beni culturali, e Tommaso Brugi, Avilab srl.

Le ricerche del Dipartimento dei Beni culturali dell’Università di Padova sono rivolte, per naturale vocazione, anche al mondo non accademico: al centro del loro interesse vi è infatti il patrimonio culturale, un bene di interesse pubblico. La grande varietà di competenze consente di operare in molteplici settori, che vanno dall’archeologia agli studi sul mondo greco, dalla storia dell’arte a quella del cinema e della musica, con un costante confronto con gli specialisti di area scientifica. Sono queste le premesse che hanno portato al progetto “Esaedro della ricerca”, che si incentra sulla realizzazione di un video-documentario, della durata di circa un’ora, finalizzato a far conoscere a un ampio pubblico non specializzato le ricerche svolte dal Dipartimento dei Beni culturali, a partire dal territorio di Padova, ma poi altrove, via diffusione social e web.

«Se la formazione e la ricerca scientifica sono “leggibili” facilmente da ognuno di noi, l’altra principale funzione dell’università italiana, la terza missione, è più difficile da scontornare. Ci si trova di fronte da un lato a un mandato vastissimo – diffondere cultura, conoscenze e trasferire i risultati della ricerca al di fuori del contesto accademico, contribuendo alla crescita sociale e all’indirizzo culturale del territorio – dall’altro alla ricerca di un modo, spesso difficile, di “arrivare” al grande pubblico. Nel caso dell’Esaedro della ricerca l’idea vincente è raccontare in maniera polifonica, e con più spartiti, gli studi scientifici del Dipartimento dei Beni culturali: il video-documentario (con diffusione via social e web) è finalizzato certamente all’alta divulgazione delle ricerche svolte dal dipartimento, ma è declinato sia per un pubblico internazionale (didascalie in lingua inglese) che per una fruizione inclusiva (linguaggio Lis) – afferma Monica Fedeli, prorettrice alla Terza Missione dell’Università di Padova – Non solo, il racconto per immagini in moduli divulgativi – l’esaedro – è capace di spiegare l’insieme e la parte, la grande bellezza e la singola scoperta, il chi e come si fa ricerca. Infine la proposta di presentare per un mese le sezioni del video alla Sala della Gran Guardia – accompagnandole da mini conferenze delle ricercatrici e dei ricercatori – rappresenta l’essenza della terza missione della nostra università: il dialogo dell’ateneo con la società civile affinché la conoscenza diventi strumento di miglioramento per le persone e, come sottolinea il nostro motto, universis, per tutti».

Pensato con voce narrante, brevi interviste e didascalie, il video-documentario racconta sinteticamente, ma con profondità introspettiva e senso di grande bellezza, cosa significhi “fare ricerca”, fino a giungere alla “scoperta” come atto fondamentale.

«La felice intuizione dell’Ateneo di mettere a disposizione ingenti somme per le finalità di Terza Missione ha trovato un’entusiastica accoglienza al Dipartimento dei Beni culturali che dirigo. Ci siamo subito mossi e abbiamo pensato che la più utile forma di impiego delle risorse fosse quella di creare un’alleanza civica con la città in cui il nostro Dipartimento opera e raccontare chi siamo e quello che facciamo – dice Jacopo Bonetto, direttore del Dipartimento dei Beni culturali dell’Ateneo – Abbiamo già sperimentato in passato forme di divulgazione e comunicazione, trovando grande interesse e curiosità. Adesso il Dipartimento ha deciso di raccontarsi con sei filmati e decine di conferenze che permetteranno a cittadini e turisti di entrare nel mondo della ricerca sul Patrimonio culturale e capire come indaghiamo il nostro passato per capire il presente. Invito perciò tutti ad essere presenti alla Sala della Gran Guardia tra aprile e maggio. Lì potranno trovare racconti e ricercatori che faranno comprendere quanto e come si fa ricerca sulle testimonianze archeologiche, sul patrimonio storico-artistico, sul cinema, sulla musica e quanto si usino le scienze cosiddette “dure” per indagare più a fondo i resti della nostra storia».

«Il documentario è articolato in sei sezioni lunghe mediamente 8 minuti, che spiegano le sei “anime” del Dipartimento: archeologia, studi sul modo greco, storia dell’arte, del cinema e della fotografia, della musica e, infine, le scienze applicate ai beni culturali, da cui il titolo “Esaedro della ricerca” – conclude Maria Stella Busana coordinatrice del progetto di Terza Missione del Dipartimento del dipartimento dei Beni culturali – I capitoli sono legati da uniformità stilistica, ma, allo stesso tempo, ogni singola sezione è dotata di autonomia narrativa al fine di poter essere fruibile anche singolarmente. Tutti i testi sono sottotitolati in inglese, per raggiungere un pubblico internazionale, ed è stata realizzata anche una traduzione in Lingua dei Segni Italiana, per garantire una maggior inclusività».

Il progetto Esaedro della ricerca: il video-documentario 
Dopo un’introduzione che spiega il significato di questo misterioso solido, costituito da sei “facce”, il video inizia con il racconto delle ricerche svolte dalle sei “anime” del Dipartimento dei Beni culturali. La sezione di Grecistica studia i testi, la società, la storia e la tradizione della cultura greca antica, dagli albori fino alla sua ricezione nelle culture contemporanee. Al centro dei progetti di ricerca del gruppo di Grecistica sta lo studio del potere e della sua comunicazione attraverso svariati media, quali un’ampia articolazione di testi (sia letterari sia documentari), ma anche attraverso le arti visive e tenendo conto degli sviluppi sociali e del ruolo della religione. Segue la sezione dedicata alle ricerche di Area scientifica. Nel corso degli ultimi anni il supporto delle indagini scientifiche alla Ricerca nel campo dei Beni culturali ha dimostrato la sua enorme rilevanza, fornendo importanti parametri analitici per lo studio delle caratteristiche, sia tangibili che intangibili, dei siti e dei manufatti di interesse storico-artistico ed archeologico. Per questo, all’interno del Dipartimento dei Beni culturali, l’anima di Scienze ha una fondamentale importanza ed è strettamente connessa con le altre cinque anime, specialmente laddove i progetti di ricerca affondano le proprie radici nelle epoche più remote della Storia e necessitano quindi di studi e di analisi molto specifici, sia in loco che in laboratorio. La sezione successiva riguarda l’Archeologia. Per capire come viene attuata la ricerca in ambito archeologico occorre dimenticare l’idea stereotipata dell’archeologo quale esploratore di mondi perduti e cacciatore di tesori, incarnato dal personaggio di Indiana Jones. Gli archeologici di oggi non partono infatti all’avventurosa ricerca di qualche prezioso oggetto, ma si occupano della ricostruzione del percorso storico dell’Uomo attraverso ogni testimonianza materiale disponibile, affrontando orizzonti culturali, tematici e cronologici sempre più estesi: dalla preistoria, all’età classica, al medioevo fino all’età moderna. La Storia dell’arte abbraccia un periodo di tempo molto ampio che parte dalla fine del mondo antico, attraversa tutto il Medioevo e l’Età moderna, per arrivare al Contemporaneo, dal Novecento fino ai nostri giorni. Non meno ampia è l’area geografica di interesse che dall’Italia e dal continente europeo, si allarga anche a realtà extraeuropee, dalle Americhe al Mediterraneo Orientale, alla Cina e ai paesi africani. Occuparsi di storia dell’Arte significa dedicarsi ad un patrimonio straordinario costituito in primo luogo dalle opere, intese come prodotti materiali e intellettuali, che devono essere indagate attraverso l’analisi di aspetti specifici del linguaggio artistico, come lo stile e l’iconografia, e studiate all’interno di una ricostruzione storica, supportata anche dalla ricerca delle fonti e dei documenti d’archivio. La ricerca sulla Musica a Padova è animata da musicologhe che si avvalgono della collaborazione di studiose e studiosi anche internazionali, giovani o affermati. La molteplicità degli interessi di ricerca portati avanti offre risultati di indagine e studio che coprono il periodo storico dall’Antichità a tutta l’Età moderna, secondo metodi condotti in prospettiva antropologica, storica o sistematica e analitica. Le ricerche condividono il concetto di bene musicale, materiale e immateriale, intorno al quale gravitano i principi di eredità culturale, di conservazione del bene e degli ecosistemi sonori, antichi e moderni, dei cinque continenti. Il video-documentario si chiude con la sezione di Cinema, introdotta da una spiegazione generale di cosa significhi fare ricerche nel mondo degli audiovisivi. La narrazione si articola poi in cinque diversi paragrafi. Il primo, intitolato Precinema, il secondo Cinema e fotografia il terzo Cinelands che spiega le relazioni tra cinema, media, il territorio e nozioni di paesaggio, il quarto Archivi, infine Corpi parlanti che narra come il cinema e la fotografia siano stati strumenti importanti per comprendere come i corpi siano luoghi sensibili, dove si imprimono e segni del tempo, dei contesti socio-culturali.

Esedro della ricerca – Il Dipartimento dei Beni culturali si racconta al pubblico. Progetto di Terza Missione – Bando di Ateneo 2022. Coordinamento: Maria Stella Busana, Mirco Melanco. Commissione Terza Missione del Dipartimento: Giovanni Bianchi, Maria Stella Busana, Stefano Caneva, Paola Dessì, Andrea Ghiotto, Mirco Melanco, Alessandra Menegazzi, Silvia Paltineri, Barbara Savy, Michele Secco, Arturo Zara 

Esaedro della ricerca è stato finanziato nell’ambito della prima edizione del Bando di Ateneo per i Progetti di Terza Missione (2022), che ha impresso un’importante spinta perché la ricerca svolta nei Dipartimenti, ma anche le attività dei Centri e delle Aree dell’Ateneo, si traduca sempre più in iniziative che abbiano significative ricadute sul territorio e sulle comunità.  Il progetto Esaedro della ricerca ha avuto come partner il Comune di Padova, che ha messo a disposizione sedi prestigiose: l’Auditorium del Centro Culturale San Gaetano per la presentazione pubblica del progetto e la prima proiezione del video-documentario e la Sala della Gran Guardia per l’esposizione delle sei sezioni dello stesso e una serie di incontri con il pubblico da aprile a maggio. Il progetto ha avuto anche il patrocinio dell’Ens (Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi Ets Aps) – sezione Padova: la fruizione dei video è infatti garantita anche a persone con disabilità uditiva in quanto è disponibile una traduzione in Lingua dei Segni Italiana, realizzata dalla dott.ssa Rita Sala. La realizzazione del video-documentario è stata affidata alla ditta AviLab srl, professionisti della cinematografia documentaria, capaci di trasformare il linguaggio scientifico disciplinare in un racconto divulgativo esteticamente rilevante. 

TRAILER

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)