Sala XIX Scultura secoli XVII-XVIII

Nella prima metà  del Seicento permane una cultura tardomanieristica che muterà  a partire dall’ultimo quarto del secolo. Nella Padova del Barocco la scultura è soprattutto pittorica e teatrale sia nel rilevo che nel tuttotondo.
L’arrivo del genovese Filippo Parodi (0630-1702), allievo del Bernini, porta alla fine del secolo un rinovamento nella scultura veneta.
Oltre che a lavori su scala monumentale, egli si dedica a opere di carattere decorativo, come il busto di marmo raffigurante Flora.

Tra la fine del secolo XVII e l’inizio del successivo la scultura tende a trasformarsi sempre più in pura decorazione, fino ad arrivare ad esiti rococò, e del Settecento possiamo ammirare anche opere di artisti anticipatori del Neoclassicismo.

Un forte intento illuministico caratterizza invece il realismo espressivo del Contadinello filosofo, scultura policroma in legno e gesso del padovano Pietro Danieletti (1712-1779).
Il secolo si chiude con Antonio Canova (1757-1822), rappresentante principale degli ideali estetici del Neoclassicismo

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)