Comunicato stampa: l’assessora Gallani ha presentato il Piano del verde

Il Piano del verde è uno strumento strategico di pianificazione urbanistica definito dalla Legge 10/2013, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che definisce le sfide, gli obiettivi e la strategia per la conservazione e il potenziamento dell’infrastruttura verde e della diversità ecologica, nonché il godimento e la cura del patrimonio naturale da parte dei cittadini.

Può essere considerato come il “piano regolatore del verde”, che si integra con altri documenti di programmazione esistenti come il Piano di assetto del territorio, il Piano degli interventi, il Paesc (Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima) e il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici.

 
Uno strumento strategico che guida le politiche di trasformazione urbanistica locale e le conseguenti scelte dell’Amministrazione comunale in materia di verde pubblico, definendo i principi e fissando i criteri di indirizzo per la realizzazione di aree verdi pubbliche.

Il documento trae origine da un approccio culturale nuovo, che individua nel verde non solo un ornamento estetico (o peggio un elemento residuale) ma una risorsa imprescindibile per il benessere di tutta la comunità.

Per redarre il Piano si è partiti da una fotografia del verde esistente:

  • 53 kmq l’estensione delle superfici verdi pubbliche e private, compresi terreni agricoli e boschi urbani
  • 11,5 mq  il verde pubblico di prossimità a disposizione di ogni cittadino, destinato ad aumentare
  • 245 le aree verdi di prossimità esistenti
  • 56% la percentuale di cittadini che possono usufruire di verde di prossimità a meno di 300 metri da casa (5 minuti a piedi)
  • 75% la percentuale di cittadini che possono usufruire di verde di prossimità a meno di 800 metri da casa (15 minuti a piedi)

Partendo da questa fotografia sono stati definiti gli obiettivi e le azioni strategiche volte ad aumentarlo nell’ottica di costituire un’infrastruttura verde che contribuisca alla qualità della vita degli abitanti apportando valore sociale, estetico, culturale, ambientale, ecologico ed economico.

Gli obiettivi del piano possono essere così sintetizzati:

  • Cambiamenti climatici e isole di calore: aumentare la superficie e migliorare la funzionalità ecosistemica delle infrastrutture verdi a scala territoriale, locale e del verde architettonico.
  • Benessere e qualità della vita: migliorare la salute e il benessere dei cittadini grazie alla rimozione degli inquinanti da parte dell’ecosistema foresta.
  • Biodiversità e servizi ecosistemici: tutelare la biodiversità per garantire la piena funzionalità degli ecosistemi e delle infrastrutture verdi in una città resiliente.

Le azioni strategiche individuate per il raggiungimento degli obiettivi sono invece:

  • Sensibilizzazione ed educazione ambientale: per far crescere consapevolezza diffusa sul tema del verde urbano.
  • Pianificazione e progettazione delle aree verdi: nuovi alberi e operazioni di de-impermeabilizzazione del suolo.
  • Monitoraggio della strategia: tre fasi di verifica: a 5, 10 e 20 anni per verificare l’applicazione del Piano nel tempo.

Nella Padova del futuro quindi, grazie anche a questo piano e al suo dialogo con gli altri strumenti di pianificazione che vanno nella stessa direzione, al centro delle  trasformazioni del territorio ci saranno le infrastrutture verdi e blu e la mobilità lenta.

Per arrivare a questo vengono messe in atto delle macro strategie:

  • Agricoltura urbana: una strategia che identifica sette punti importanti quali l’agroforestazione, l’implementazione del sistema delbordocampo, la manutenzione straordinaria degli elementi del paesaggio agrario, la creazione dei “parchi agrourbani” a ridosso del tessuto cittadino, la valorizzazione dell’edilizia rurale storica, le azioni per l’incentivazione della pratica degli orti familiari e il sistema di collegamenti tramite una mobilità dolce.
  • Parchi e accessibilità e itinerari culturali: due strategie che hanno come principio conduttore il benessere e la qualità della vita dei cittadini.
    La prima propone di investire sulle aree verdi per costruire una città a misura di cittadino in cui ognuno deve poter fruire di un’area verde “sotto casa”; la seconda propone una serie di “itinerari culturali” attraverso il sistema dei canali e fiumi navigabili.
  • La città spugna: una serie di criteri per il miglioramento della gestione delle acque superficiali e delle superfici impermeabili della città.
  • Patrimonio arboreo: una visione a medio e lungo termine in accordo con il “Piano di gestione delle alberature di Padova”, prevede linee di azione sulle alberature stradali, gli alberi in parchi e giardini, le aree destinate a bosco urbano e i popolamenti forestali derivanti da fenomeni di riinaturalizzazione.
  • Biodiversità: propone e identifica quelle fasce di connessione tra gli attuali corridoi ecologici e la città nelle quali deve essere prevista una strategia a favore della biodiversità.

Il Piano del verde definisce anche criteri generali per la progettazione di: nuovi giardini, parchi e aree verdi, parcheggi verdi, pavimentazioni permeabili per drenaggio urbano. verde pensile (tetti verdi), fossati e bacini di ritenzione, aree cani, aree gioco per bambini, orti urbani.

La redazione del Piano ha richiesto oltre un anno di lavoro in varie fasi. A maggio 2021 ha avuto inizio un percorso partecipato di Agenda 21 sul “Piano del verde”, rivolto a specifici portatori di interesse locale: associazioni di categoria, ordini professionali, operatori economici del settore verde e turismo, associazioni ambientaliste.
Grazie al percorso partecipato sono state raccolte le aspettative e i punti di vista degli stakeholders e reso più trasparente e democratico il processo di redazione di un importante documento destinato ad incidere sulla pianificazione urbanistica generale della città.

Ora il Piano è stato approvato dalla Giunta comunale e c’è tempo fino al 19 marzo per presentare osservazioni. Successivamente dovrà essere approvato dal Consiglio comunale, che sancirà l’entrata in vigore dello strumento.

Chiara Gallani, assessora all’ambiente afferma con soddisfazione: “Padova è tra i primi grandi Comuni in Italia a dotarsi di un Piano del verde, strumento strategico per conoscere, censire, valorizzare, tutelare e progettare il verde della città, considerato come un sistema unico. Si tratta di un traguardo che mi rende estremamente felice e soddisfatta. Felice perché questo strumento di programmazione, delineando la gestione del verde urbano in un orizzonte temporale pluridecennale, crea le condizioni per il suo sviluppo. Soddisfatta perché il Piano è il frutto di un investimento significativo in termini progettuali e di una volontà politica che condivido in pieno: quella di rendere la città di domani più sostenibile, per noi e per le generazioni future. Se infatti oggi ogni cittadino ha a disposizione 11,5 metri quadrati di verde pubblico di prossimità, nella Padova del futuro questo numero è destinato ad aumentare. Ma il miglioramento non sarà soltanto quantitativo. Infatti, anche da un punto di vista qualitativo sarà avviata una gestione attenta alla biodiversità, in grado di tutelare e valorizzare le nicchie ecologiche esistenti e le numerose aree in cui oggi è già presente una ricca varietà di specie, come ha dimostrato il monitoraggio eseguito da un apposito gruppo di ricerca che ha contribuito alla realizzazione del Piano. A tal proposito, credo sia importante sottolineare il fatto che alla redazione di questo documento abbiano contribuito tanti soggetti diversi, portatori di interessi altrettanto diversi. Attraverso un percorso partecipato di Agenda 21 locale, queste espressioni della comunità – soggetti istituzionali, rappresentanti delle categorie professionali ed economiche, esperti, associazioni ambientali, cittadini – hanno potuto sostenere democraticamente le proprie visioni di città, ricondotte poi ad una sintesi grazie al lavoro dei dirigenti e dei tecnici comunali coadiuvati dai professionisti coinvolti nell’elaborazione del documento, che fissa principi e criteri di gestione e pianificazione di tutto il verde urbano. La nostra città, che risulta maglia nera in tutto il Veneto per il consumo di suolo e quinta città in Italia con il 49,6% di territorio consumato ha bisogno di strumenti come questo Piano che, grazie ad una programmazione attenta delle alberature e di tutte le superfici verdi, può fare davvero molto. Il Piano del verde contribuisce a rendere il verde di Padova un vero e proprio patrimonio a disposizione di tutti, non meno importante di quello culturale, recentemente valorizzato a livello internazionale dal sigillo dell’Unesco. Un patrimonio che, come insegna il meraviglioso Orto Botanico, può diventare – soprattutto con i suoi parchi storici e i nuovi percorsi ludico-culturali fluviali – anche un asset importante dal punto di vista turistico, oltre a rispondere alla domanda sociale e ambientale del territorio antropizzato e cementificato. In questa prospettiva, il ruolo del Piano del verde è proprio quello di creare le condizioni affinché il verde urbano diventi sempre di più un affidabile alleato per costruire, nei prossimi vent’anni anni, la Padova sostenibile che tutta la nostra comunità merita“.

 

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)