CLEAN CITIES: RIPARTIAMO DALLE CITTÀ.

LA PAGELLA DELLA CITTÀ: GRAVE IL LIVELLO DI INQUINAMENTO DI PADOVA, CHE RISULTA PARI AL DOPPIO DEL LIMITE INDICATO DALL’OMS

La ripartenza inizia dalle città. I nostri capoluoghi hanno di fronte grandi sfide, rese ancora più impegnative dalla crisi sanitaria: l’adozione di nuovi modelli di mobilità, la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico. Per questo, nasce Clean Citiesnuova campagna di Legambiente che dall’8 marzo al 9 aprile intende accendere i riflettori sul ruolo che le città italiane possono giocare per una ripartenza più ecologica e sostenibile. Un viaggio in 14 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più elettrica, più sicura e più condivisa, cercando di spingere i processi politici locali verso misure di mobilità sostenibile e rendendo permanenti quelle eventualmente adottate in fase di emergenza.

La campagna Clean Cities, nata in sostituzione alla storica campagna Treno Verde, che quest’anno si è fermata a causa dell’emergenza sanitaria, prende il via da Padova e presenta la “Pagella della Città”, una sintesi delle performance locali sui principali indicatori urbani relativi a ciclabilità, mobilità elettrica, sicurezza e inquinamento atmosferico.

La pagella conferma quanto sia grave il livello di inquinamento di Padova, che risulta pari al doppio del limite indicato dall’OMS per le polveri sottili Inquinamento che per la nostra città comporta costi sanitari e sociali tra i più alti d’Europa e che si aggiunge ai troppi morti e feriti che già si registrano nelle nostre strade.

«Le azioni messe in campo finora non sono sufficienti ad invertire la rotta e bisogna quindi investire di più in soluzioni che consentano di limitare il traffico che è la principale fonte di inquinamento in ambito urbano – commenta Sandro Ginestri, presidente Legambiente Padova – Per cambiare la mobilità e investire nella città a zero emissioni, va ridisegnato lo spazio pubblico con le zone 30 nei quartieri, va creata la “città dei 15 minuti” in cui tutto ciò che serve sta a pochi minuti a piedi da dove si abita, va aumentata la dotazione di trasporto pubblico elettrico attraverso nuove linee tramviarie e bus elettrici, va incentivata la mobilità condivisa e va potenziata la rete ciclabile. In questo senso la città di Padova sta dando alcuni segnali importanti ma è necessario che i progetti si traducano al più presto in realtà. Da troppo tempo, ad esempio, aspettiamo che parta la realizzazione della prima linea della Bicipolitana».

«La riduzione delle emissioni del settore dei trasporti rappresenta una delle sfide più importanti per l’inversione del cambiamento climatico – dichiara l’assessore Andrea Ragona – Ridisegnare la mobilità cittadina è una priorità per questa Amministrazione che sta agendo su diversi fronti, a cominciare dal rilancio del trasporto pubblico a basse emissioni con SMART il Sistema Metropolitano a Rete Tranviaria, destinato a soddisfare la domanda di trasporto di 20 milioni di persone. Siamo impegnati nella moderazione del traffico con la realizzazione di nuove zone a pedonalità e ciclabilità privilegiata, e stiamo potenziando l’offerta di mobilità condivisa con l’arrivo di 1.000 monopattini elettrici. Ampliare e migliorare la rete ciclabile esistente è un nostro preciso obiettivo e con gli uffici stiamo lavorando per avviare al più presto la realizzazione della prima linea della nuova Bicipolitana.”

«Clean Cities è una campagna per ripensare le nostre città, e per scommettere su un cambiamento capace di rilanciare il Paese e aiutare le persone a vivere meglio dentro le aree urbane” – dichiara Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente – Le condizioni ci sono tutte: lo raccontano i dati di crescita degli spostamenti in bici e in sharing mobility nell’ultimo anno, quelli su metro e treni regionali prima del lockdown. Possiamo puntare sulle risorse del Recovery Plan per rilanciare le infrastrutture di mobilità sostenibile, le corsie ciclabili, la riqualificazione delle periferie e trasformare le città a emissioni e inquinamento zero. Nel Recovery Plan ci sono i titoli corretti e le risorse, ma è necessario che queste sfide diventino prioritarie e che i Sindaci abbiano il coraggio di portare avanti progetti ambiziosi e concreti per accelerare il cambiamento. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve essere corretto, puntando in modo prioritario su una nuova mobilità».

Ieri, 8 marzo, nel rispetto delle regole di zona arancione, Legambiente Padova ha organizzato all’Arcella un flash mob con azioni di urbanismo tattico, per chiedere interventi di moderazione del traffico in via Domenico Piacentino, via scelta sia perché strada di accesso all’omonimo parco dedicato ai più piccoli, sia perché è importante puntare l’attenzione sulla città anche fuori dal centro storico.

 

La pagella della città
Indicatori di stato (dati 2019/2020):

Gli indicatori di stato indicano valori molto alti. I costi sanitari e sociali del traffico e dell’inquinamento, non solo automobilistico sono elevati. La pandemia ha fortemente aggravato uno stato già grave.Il tasso di motorizzazione automobilistica è di 60 abitanti su 100, in media nazionale, ma tra i più alti per città di medie dimensioni, con un centro a media densità abitativa.Inoltre, dai dati emerge un alto numero di morti ma soprattutto di feriti sulle strade, (7 ogni mille abitanti).

Inquinamento alle stelle, quasi il doppio del valore limite indicato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), anche nel 2020, anno in cui abbiamo viaggiato poco – seppure troppo – in automobile. Per inquinamento Padova, con i suoi 34 microgrammi/m3 di PM10 di media annuale, come altre città della pianura Padana, è purtroppo ai vertici della classifica sia in Italia che in Europa.

Le conseguenze si riflettono sui costi sanitari e sociali dell’inquinamento (perdita di anni di vita, ricoveri ospedalieri, giornate di lavoro), in percentuale sul reddito (il 7,2% dei nostri guadagni sono persi per pagare i costi dell’inquinamento), come valutato da un recente studio europeo sull’inquinamento commissionato dall’EPHA a CE Delf: Padova è seconda solo a Milano, in Italia e terza in Europa. A questi costi, nel 2020, si sono aggiunti quelli catastrofici dell’epidemia Covid19. Ed è noto che l’inquinamento, come il Covid, è ragione di aumento delle co-morbilità e di accorciamento della durata della vita. Con le crisi climatiche alle porte.

Indicatori di risposta (sul traffico):

Gli indicatori di risposta su traffico e nuova mobilità evidenziano una buona estensione di piste ciclabili (168 km già presenti), ma difficile dire che nel 2020 sia stata implementata in modo significativo, con soli 7 nuovi km. Da implementare anche la limitazione della velocità sulle strade urbane, come evidenziato da Ecosistema Urbano 2020: con le riforme al Codice della strada introdotte nel 2020, la norma sulle strade urbane sono i 30 all’ora, la condivisione delle careggiata stradale con biciclette e monopattini, le strade e le corsie a priorità ciclabile. Per ragioni di sicurezza e per ridurre gli spostamenti con i mezzi motorizzati. La grave situazione ambientale e sanitaria impongono l’urgenza dell’intervento.

Sufficiente l’offerta dei mezzi pubblici, in media con l’offerta nazionale. Agli albori i servizi di sharing mobility, bici, e-bike, monopattini, qualche auto, alcune elettriche: speriamo in un rilancio dei servizi nella seconda metà 2021. Ma è evidente che l’offerta del trasporto pubblico locale unito allo sharing dei prossimi anni dovrà aumentare e rappresentare una risposta alla mobilità privata a motore. Il trasporto pubblico in futuro dovrà essere completamente elettrico: Milano, Torino, Bergamo entro il 2030, Cagliari entro il 2035. Padova? Il PUMS in fase di approvazione va meglio definito in proposito.

Legambiente ha proposto al governo di impegnare importanti risorse del PNRR per cambiare la mobilità nelle città, per investire nel disinquinamento, nelle città a zero emissioni.

Le città nel PNRR

  1. Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo e rispettoso dell’ambiente con quartieri car free, “città dei 15 minuti” (in cui tutto ciò che serve sta a pochi minuti a piedi da dove si abita), strade a 30 km all’ora, strade scolastiche, smart city, moderazione della velocità, sicurezza.
  2. Aumentare la dotazione del trasporto pubblico elettrico: 15.000 nuovi autobus elettrici per il TPL (rifinanziare il Piano Nazionale Strategico della Mobilità Sostenibile a favore di soli autobus a zero emissioni); nuove reti tranviarie per 150 km (o filobus rapid transit); cura del ferro (500 nuovi treni e adeguamento della rete regionale con completamento dell’elettrificazione).
  3. Sharing mobility: incentivare la Mobilità elettrica condivisa (micro, bici, auto, van e cargo bike) anche nelle periferie e nei centri minori, realizzare 5000 km di ciclovie e corsie ciclabili, rendere l’80% delle strade condivise tra cicli e veicoli a motore.
  4. Piani Clima in ogni comune: in accordo con il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, stop alla commercializzazione dei veicoli a combustione interna al 2030 (al 2035 per camion e autobus interurbani) e introduzione nei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile degli obiettivi vincolanti di decarbonizzazione al 2030, almeno del 50%, e la limitazione della circolazione delle auto inquinanti con più di 10 anni.

 

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(Legambiente Padova)