Champions League: quanto vale partecipare o addirittura vincerla

La Champions League, ex Coppa dei Campioni, è una delle competizioni di calcio più affascinanti e prestigiose insieme ai Mondiali per nazioni. Per tifosi e appassionati è una manifestazione che inorgoglisce i propri colori, ma per le società di calcio la rassegna europea per club vuol dire ben altro. Sono infatti decine e decine di milioni di euro gli introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions.

 

Diritti TV e premi UEFA: al di là del prestigio

La partecipazione alla Champions mette in atto una serie di dinamiche che portano a ogni club che vi partecipa notorietà, spettatori in TV e allo stadio, e un aumento netto delle attività di merchandising. Ma non rappresenta soltanto questo. Certo è vero che per grandi club quali Juventus, Barcellona, Bayern Monaco, Real Madrid, e in particolare Manchester City, che secondo le quote di oggi per le scommesse sul calcio è la favorita in assoluto per la vittoria finale, la Champions League rappresenta soprattutto un obbligo morale verso i propri tifosi e verso le proprie tradizioni. Vien da sé che quindi le squadre più blasonate siano chiamate dalla propria storia e dal proprio prestigio a fare investimenti ingenti prima di partecipare alla manifestazione, ma per club più modesti quali le nostre Atalanta e Lazio, oppure per società come Borussia Mönchengladbach, il supporto economico derivante dalla partecipazione alla massima manifestazione europea di calcio per club è notevole. Non parliamo soltanto di diritti TV e merchandising, ma anche di premi partita e di premi passaggio turno.

Quanto vale effettivamente la Champions? Vediamo i numeri

Andiamo a vedere nello specifico i numeri relativi alla cosiddetta Coppa “dalle grandi orecchie”. Iniziamo subito col dire che la qualificazione alla finale di Istanbul di quest’anno vale 15 milioni di euro. Non male se si pensa che il monte ingaggi dell’Atalanta per esempio è di poco sopra i 20 milioni di euro: ciò fa pensare cosa potrebbe rappresentare per i bergamaschi il raggiungimento della finalissima. Non ci pensa la società di Percassi, ma pensa a ciò che invece la partecipazione alla Champions garantisce di diritto a tutte le squadre che raggiungono la fase a gironi: 15,2 milioni la starting fee. Inoltre la UEFA prevede un premio di 2,7 milioni di euro per ogni vittoria raggiunta, 900 mila euro per ogni pareggio e ben 9,5 milioni per il raggiungimento dei quarti. Ciò ci dice che Atalanta e Lazio con la sola partecipazione alla fase a gironi hanno quasi pagato tutti gli stipendi della stagione 2020-2021.

La Champions League è una competizione dal fascino inimitabile. Per alcuni club rappresenta l’accesso all’Olimpo del calcio, mentre per club più blasonati può significare un obbligo al quale è difficile sfuggire. Chiedere a Guardiola con il Manchester City oppure alla società bianconera della Juventus come ci si sente a investire ogni anno milioni di euro e non riuscire a portare a casa la coppa. Meglio l’esperienza europea per una realtà come l’Atalanta che, oltre a portare a casa risultati prestigiosi, con il solo girone della competizione europea copre gran parte delle spese societarie annuali.

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