(AdnKronos) – Le condotte opprimenti dell’indagato causavano cosi alla donna un costante stato di ansia e preoccupazione, che la costringevano anche a cambiare le proprie abitudini di vita, portandola giocoforza a variare i tragitti che normalmente percorreva.

Proprio in ragione di questi presupposti, che configuravano pienamente sul piano giuridico il grave reato di atti persecutori, lo scorso dicembre, il Gip del Tribunale di Padova ha quindi emesso a carico dell’indagato la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna, prescrivendogli tassativamente di evitare qualunque tipo di contatto con la denunciante.

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