Cam(m)in Facendo, quando la politica la fa il cittadino. La ferrovia abbandonata rinasce con alberi e ciclabile

(ecopolisnewsletter ) E’ di quelle storie che capitano raramente, è vero, ma gli ingredienti perchè il sogno si tramutasse in realtà c’erano tutti: il giusto progetto nel cassetto dell’Ufficio Ambiente del Comune di Padova; un dirigente comunale preparato e sensibile al tema “mobilità sostenibile“; un concorso nazionale quasi cucito su misura al progetto (quello nel cassetto..).

Dolce alla fine, l’energia positiva di un gruppo di irriducibili sognatori, quelli che la prima bozza di progetto l’avevano scritto ancora nel 2013 per il concorso comunale “On Air, ridisegna un luogo della città” (merito dell’ex assessore Silvia Clai).

E così la vecchia ferrovia diventarà un percorso pedonale e ciclabile nel verde, tanto verde.

Siamo a dicembre 2016 in un momento di interregno della città del Santo. Bitonci (quello delle multe alle biciclette) non comanda più e l’assenza di una politica forte (quella che sostiene che in centro città la spesa deve essere fatta in macchina) permette anche all’Ufficio Ambiente di dire la sua, finalmente.

Un concorso nazionale dallo strano titolo Programma Sperimentale Nazionale di Mobilità Sostenibile casa-scuola e casa-lavoro assegna fondi per svariati milioni a progetti meritevoli; come non partecipare? In “quattro e quarantotto” si riattivano le associazioni e altre forze del territorio (tra queste le scuole) che con il concorso On Air avevano ideato Camin Facendo: progettiamo insieme il vecchio tratto ferrato (a Camin, ovviamente, n.d.r.).

Il Comune evidentemente vuole fare le cose in grande (quando mai capiterà di avere in allineamento di eclissi i maggiori freni istituzionali di Palazzo Moroni?) e amplia quello che era un progetto di quartiere in qualcosa di più strutturato coinvolgendo aziende della zona industriale e ideando un’arteria ciclo pedonale Ferrovia-Fiera-ZIP in cui saranno disponibili nuovi punti di bike e car sharing, punti ristoro all’ombra di alberature, zone di monitoraggio ambientali, e così via.

Inviato il malloppo al Ministero poco prima di Natale 2016, quelli di Camin (associazioni e comitati) quasi si dimenticano che la “macchina” governativa seppur lenta è altresì inesorabile. Capita quindi che ad agosto 2107 qualche voce mormori che il progetto sia stato approvato. Anche i giornali danno la bella notizia: secondi a livello nazionale! Significa 990 mila euro di finanziamento! chi l’avrebbe mai detto? Poi l’ufficializzazione del Comune di Padova e spriss per tutti!

Passata questa breve sbornia ora si attende però che i lavori abbiano inizio. Prioritaria la pista ciclabile e l’alberatura lungo via dei Ronchi, sul sedime della vecchia ferrovia che aggirava il centro di Camin a sud, ora spazio abbandonato, zona di confine tra l’abitato e le fabbriche della zona industriale. La gente chiedeva questo: ridefinire un perimetro alle proprie abitazioni perchè tale rimanga, e dall’altra parte le fabbriche. E poi alberi, tanti alberi, almeno due chilometri lungo quella via, e una pista ciclabile in mezzo, qualche panchina all’ombra per fermarsi a leggere un libro o a chiacchierare. Poi tutto il resto.

Michele Lollo, coordinatore delle associazioni di Camin Facendo

composto da: Il presidio Wigwam, Teatrocontinuo, A.S. Caminese, Terra Onlus, Rete Progetti,

il Comitato Genitori di Camin, il 7° Istituto Comprensivo Statale S. Camillo

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