La seconda partita della fase nazionale propone, come lo scorso anno, la ASD Milano Rugby. Si gioca in casa con pubblico delle grandi occasioni richiamato dalla contemporaneità di due grandi sfide. Infatti, se sul campo 1 gioca la U18, sul campo 2 la U16 sfida il Viadana.

Grande concentrazione e determinazione da entrambe le parti, ma il Petrarca parte alla grande dominando le fasi iniziali di gioco. Siamo al terzo minuto e con un’azione di mischia Minazzato sigla la prima meta. La meta è laterale, ma la trasformazione di Benvenuti centra i pali (7 – 0). La squadra del Petrarca gioca con ritmo e tiene il Milano nella sua metà campo. I tre quarti si muovono bene in attacco e difesa. All’11° minuto disturbano il calcio di liberazione del Milano: la palla arriva a Banzato che parte a razzo e con una serie di finte, molto convincenti, lascia a terra più di un milanese. Meta schiacciata fra i pali. La trasformazione ovviamente riesce (14 – 0).

Nessun rilassamento e siamo ancora sulla loro linea dei cinque metri dopo pochi minuti. Si forma una maul, spingiamo sino alla linea di meta, ma è fatta crollare: punizione e si torna in touche. Nuova maul che è nuovamente fatta crollare. Tutto regolare per l’arbitro e quindi anche per noi. Al 26° il pallone esce rapido, arriva a Venturini che prende il placcaggio liberando con un bel offload per Banzato-Freccia rossa e siamo a tre. Trasformazione difficile che non riesce (19 – 0).

Il Petrarca è un rullo compressore, qualche errore lo commette, spreca qualche occasione, ma è sempre lì sul punto di incontro, è sempre rapido nell’aprire la palla. Al 32° imposta una bella azione di mischia con Chinchio, Trambaiolo e Fassina che schiaccia in meta. Bonus conquistato. Il vento frena la trasformazione che era perfetta fra i pali, peccato (24 – 0).

Il secondo tempo è un’altra partita. Il Petrarca non sa gestire e si rilassa troppo, anche perché il Milano, a perdere male non ci sta. Ha un ottimo pack di mischia e buone individualità. Se lo fai giocare, prima o poi raggiunge lo scopo. E così puntualmente accade: al 26° meta trasformata del Milano (24 – 7).

Il Petrarca sussulta, reagisce, sfodera una serie di belle azioni che però non trovano la soddisfazione finale. Solo verso lo scadere del tempo una mischia ordinata sui cinque avversari porta Longhin in un groviglio di corpi a siglare la quinta meta. Trasformazione che non riesce (29 – 7).

Una gran bella giornata di rugby per il Petrarca, vincitore su entrambi i campi.

TestO Benvenuti.

Foto in galleria di Riccardo Callegari.

 

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