Veneto e Risorgimento: un convegno al Bo

(Provincia di Padova)Nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’annessione del Veneto al regno d’Italia, il Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali ha organizzato il convegno “Il Veneto …

Nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’annessione del Veneto al regno d’Italia, il Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali ha organizzato il convegno “Il Veneto nel Risorgimento, dall’Impero Asburgico al Regno d’Italia. Istituzioni e società” che è iniziato mercoledì 9 novembre in aula Nievo, al Bo e proseguirà nelle giornate del 10 e 18 novembre.

Per la Provincia di Padova era presente il Consigliere Delegato alla Formazione Vincenzo Gottardo.

“Il Risorgimento – ha detto il Consigliere Gottardo – culla fondativa della nostra nazione, fu un momento storico di grande partecipazione e di grande senso di patria. Vi parteciparono in tanti, per lo più giovani, uomini e donne, alcuni divenuti celebri per le loro imprese e per le idee espresse, la maggior parte per l’entusiasmo, l’idealismo, il sangue e il sudore versato.
Padova è stata una delle città simbolo del Risorgimento italiano. Fu proprio dal Bo, dove siamo oggi, che l’8 febbraio 1848 gli studenti diedero il via alla rivolta contro gli Austriaci, nel pieno dei moti risorgimentali.
Sulla torre del Bo, ancora oggi, è visibile una targa che dice: “Studenti e popolani per improvvisa concordia terribili, il petto inerme opponendo, auspicarono col sangue il riscatto d’Italia”. La sera dell’8 febbraio dopo una tumultuosa assemblea al Bo, gli insorti tentarono di disarmare una sentinella e attaccano una pattuglia di ronda. Un proiettile si infisse nel muro nella sala bianca del Pedrocchi, oggi diventato reliquia, che lasciò un segno profondo.
Qui a Padova il sentimento di ribellione contro la presenza e la dominazione straniera era forte e condiviso non solo da docenti, artisti, scrittori e studenti, ma anche da gente comune, da persone semplici e assolutamente normali.
I volontari erano animati da grandi ideali, chiedevano un’Italia unita, più giusta, più moderna. Fu un grande periodo di lotte e di scontri che hanno portato alla nascita del nostro Stato così come lo conosciamo oggi.
E non è un caso che in quella fase di straordinario splendore affondino le radici della nostra cultura, simboli identitari tra cui la nostra lingua e la nostra bandiera.
Da allora sono trascorsi più di 150 anni di storia. Il tricolore è stato difeso tante volte con orgoglio e con eroismo e nell’amore dell’Italia, il Veneto ha scritto pagine di storia importanti. Questa è la nostra storia e dobbiamo esserne fieri. Dopo un viaggio in Francia, Massimo D’Azeglio osservò: “Tanto orgoglio da una parte e tanta modestia dall’altra. Non ho potuto fare a meno di desiderare che anche noi si imparasse a vantarci un poco, almeno delle cose vere”. Cogliamo l’occasione di questo anniversario per imparare, se non a vantarci, almeno di essere fieri delle tante cose belle della nostra Patria.
Buon lavoro quindi per queste tre giornate di approfondimento: il senso civico, il rispetto della cosa pubblica, l’impegno civile, nascono anche dalla conoscenza di questa nostra storia e raccontarla serve a capire anche quanto è bello essere italiani”.

Programma del convegno

(Provincia di Padova)

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