il rigore di Teotino, ieri Italia orribile ma non date la colpa ai giovani

Lille, 23 giu. – (AdnKronos) – Adesso pero’ non prendetevela con i vari Bernardeschi, Zaza, De Sciglio, Sturaro. Non e’ colpa loro se l’Italia con l’Irlanda ha fatto la brutta figura che ha fatto. Il problema non e’ nemmeno tanto che siano stati buttati allo sbaraglio, in una formazione del tutto inedita, mai provata prima. No, c’e’ qualcosa di piu’ profondo nella loro brutta prestazione individuale e collettiva.

Una inadeguatezza a certi palcoscenici che deriva da una mancata predisposizione, quasi genetica, del calcio italiano ad assorbire e far crescere i giovani. Non e’ un caso che l’Italia scesa in campo contro il Belgio, fin qui la migliore, sia stata la Nazionale piu’ vecchia della storia, mai l’eta’ media era stata cosi’ alta. Cosi’ come non e’ un caso che la squadra azzurra sia al quarto posto nella classifica delle piu’ anziane del torneo, mentre la piu’ giovane e’ la Germania campione del mondo, non una squadretta qualsiasi.

Qui Conte non c’entra. Il ct ha scelto i giocatori piu’ competitivi, quelli con l’esperienza adatta a cimentarsi in una competizione tanto impegnativa. I giovani delle altre nazioni sono tutti piu’ preparati. Bernardeschi, che e’ del febbraio 1994, e’ arrivato a questi Europei avendo giocato in carriera con la Fiorentina 2744 minuti in Serie A e 378 minuti in Europa League.

Dier, centrocampista centrale titolare dell’Inghilterra, un solo mese piu’ di Bernardeschi, e’ del gennaio 1994, ha giocato fra Serie A portoghese e Premier League, con Sporting Lisbona e Tottenham, 5931 minuti in campionati di prima divisione, cioe’ piu’ del doppio, e 2650 minuti in Europa League, cioe’ sette volte di piu’. Differenze abissali. I titolari dell’Italia Under 21, Berardi in prima fila, negli altri Paesi sarebbe gia’ da tempo nella nazionale maggiore. Anche perche’ gli altri curano le Nazionali Under 17 e Under 20, piu’ della Under 21.

I giovani italiani marciscono normalmente in un campionato Primavera dove non si impara niente, perdendo cosi’ tempo prezioso nella eta’ piu’ giusta per la maturazione. Naturalmente una riforma, per quanto sin troppo blanda, di questo campionato Primavera e’ stata appena bocciata dalla Lega di Serie A. Finche’ non si cambia mentalita’, e’ inutile aspettarsi qualcosa dai giovani. I giovani nel calcio italiano semplicemente non esistono.

(Adnkronos)