Vite e ciliegi, le fioriture primaverili nelle terre del Soave

Riconosciuto “Paesaggio rurale di interesse storico”, il territorio della Strada del vino Soave da fine marzo a metà aprile diventa uno scenario incantato grazie alla fioritura dei ciliegi. E verso metà maggio, c’è la fioritura delle viti, dai profumi davvero inebrianti!

E’ nei territori rinomati per la coltivazione dei ciliegi che bisogna andare per assistere a una bella fioritura, come ad esempio nelle “Colline del Soave“, riconosciute di recente “Paesaggio‬ rurale di interesse storico” dal Ministero delle Politiche agricole, dove è fiorente la coltura della “Mora di Cazzano“, varietà di ciliegie tra le più pregiate della provincia veronese.

Periodo di fioritura, da fine marzo a metà aprile, meteo permettendo. In questo periodo, nelle valli d’Alpone, Tramigna e Illasi, i luoghi dove si concentra la produzione di ciliegie nell’Est Veronese, ie colline vitate si tinteggiano di bianco. Il dolce saliscendi consente di cogliere con lo sguardo panorami suggestivi a prescindere che lo si percorra a piedi, in bici, a cavallo o in auto. Inoltrandosi nel territorio, s’incontrano chiese di campagna, borghi, contrade e cantine, perfette per una sosta culturale o golosa. Info noleggio bici e passeggiate a cavallo: Strada del vino Soave, tel. 045.7681407, www.stradadelvinosoave.com

Verso metà maggio, a fiorire sono i vigneti. La fioritura è meno spettacolare, in quanto i fiori della vite non sono così evidenti, e dura 7/8 giorni circa, ma in compenso trovarsi in un vigneto in fioritura è davvero… inebriante, tanti sono i profumi sprigionati, gli stessi che poi si ritrovano nel bicchiere. Nelle terre del Soave, il vitigno principe è la Garganega, ma ci sono anche Trebbiano di Soave, Durella, Corvina, Corvinone e Rondinella. “I loro profumi delicati sono un mix di acacia, biancospino, rosa, gelsomino, sambuco e violetta, merita davvero sentirli“, assicura Paolo Menapace, enologo e presidente di Strada del vino Soave.

Soggiorno in B/B, agriturismo, hotel. Strada del vino Soave annovera tra i soci numerose strutture ricettive adatte a tutte le esigenze. All’Hotel Bareta (www.hotelbareta.it, tel. 045-6150722, da 65 euro per la doppia, 50 euro per la singola, con prima colazione) il punto di forza è la conduzione famigliare. “Amiamo far sentire i nostri ospiti come fossero a casa propria”, afferma Andrea Bonamini, dell’hotel tre stelle. Che ha camere dotate di servizio WI-FI e che si trova a Caldiero, in posizione strategica per raggiungere in poco tempo anche le città d’arte di Verona e Vicenza, sia in auto che in treno. Tre camere doppie con vista sul Castello di Soave è l’offerta del B&B “Relax a Soave” (www.soaverie.it, tel. 045-6190451, 75 euro a camera, 80 euro a partire da maggio con uso piscina) dell’eclettica Maria Teresa Benetton, che ama movimentare le giornate degli ospiti con l’allestimento di mostre ed esposizioni. Immerso nel verde delle colline, appena fuori dalla cinta muraria di Soave, c’è invece l’agriturismo Corte Tamellini (www.cortetamellini.com, tel. 347-2232051), deliziosa corte rurale del ‘500 con 6 alloggi indipendenti di varie dimensioni completi di tutti i comfort (bambini fino a 3 anni gratis, prezzi da 60 euro (1 persona) a 160 euro (6 persone) per una notte, prima colazione esclusa), possibilità anche di due camere doppie (da 80 euro a notte per la doppia, 45 euro uso singola, prima colazione esclusa). “Gli ospiti hanno a disposizione 4 mountain-bike e una piscina con vista sulla valle“, informa Giordano Tamellini.

Tortellini alla “valeggiana”
. Siamo nelle colline di Mezzane, famose anche per l’olio extra vergine d’oliva. Un bel viale di cipressi conduce ad una villa padronale del ‘700, dove, tra le mura di un vecchio convento (con annessa chiesetta consacrata in stile romanico dove, volendo, ci si può anche sposare), si trova il ristorante della famiglia Zara, originaria di Valeggio sul Mincio, località veronese rinomata per i tortellini. Che sono il piatto forte naturalmente anche del Bacco d’Oro (www.ristorantebaccodoro.com, tel. 045-8880269), insieme a tutte le altre paste fresche fatte a mano e alle carni servite alla brace e al forno. Altra particolarità del locale è la fornitissima cantina-enoteca, una delle prime ad essere sorte a Verona, grazie alla passione per il vino di Mario Zara, che è stato tra i primi, nel 1974, a diplomarsi sommelier AIS in Italia e nel Veneto. Oggi nella cantina sotterranea si scende per l’aperitivo e per ammirare le migliaia di bottiglie che riposano nelle nicchie prima di degustarne qualcuna a tavola.

(Gaiares comunicazione)

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