L’eclissi solare del 20 marzo: i dati Cnr

L’Isac-Cnr ha messo a confronto i dati relativi all’irradianza solare rilevati a cavallo dell’eclissi del 20 marzo scorso.

Le tre figure presenti in allegato mostrano l’andamento dell’irradianza solare il giorno

prima (19 marzo) e durante l’eclissi (20 marzo). Le prime due immagini si riferiscono alle rilevazioni effettuate presso la sede dell’Isac-Cnr di Bologna mentre i dati riportati nella terza figura sono emersi dalle rilevazioni effettuate presso la base artica del Cnr ‘Dirigibile Italia’ nelle Isole Svalbard.

La figura 1 mostra l’irradianza alla lunghezza d’onda di 314 nm (UV) misurata il giorno prima dell’eclisse (in blu) ed il giorno dell’eclisse (20 marzo 2015, in rosso). L’inizio dell’eclisse, la sua fase massima e la fine sono indicati da linee nere verticali. L’irradianza misurata il 19 marzo e’ mostrata per mostrare l’andamento dell’irradianza in assenza di eclisse e la residua differenza tra le due curve al di fuori dell’evento e’ dovuta alla diversa copertura nuvolosa occorsa nei due giorni. Dalla figura si vede come il calo dell’irradianza UV avviene circa 20 minuti dopo l’inizio dell’eclisse, mentre il minimo e’ registrato 3-4 minuti prima della fase massimale. Tali scostamenti derivano dell’impatto che l’ambiente circostante Bologna produce in termini radiativi sulla componente diffusa nell’UV, informazione altrimenti non rilevabile in condizioni normali di osservazione (B. Petkov, V. Vitale – ISAC CNR).

Nella figura 2e’ riportato l’effetto dell’eclissi sulle componenti globale e diffusa della radiazione solare totale emessa dalla nostra stella nel range spettrale da 0.3 a 4 micrometri e misurata a Bologna presso l’ISAC CNR. Le condizioni di cielo sereno hanno permesso di valutare un effetto di circa 350 W/m2 nel momento di massimo oscuramento sulla componente globale con una diminuzione di piu’ del 60%, in accordo con le previsioni modellistiche. Non si sono osservati effetti apprezzabili sulla componente ad onda lunga emessa dall’atmosfera (5-100 micron) e rilevabile con uno strumento chiamato pirgeometro. Si sono invece osservati effetti sulla temperatura dell’aria con un certo ritardo legato verosimilmente all’inerzia termica dell’atmosfera (C. Lanconelli, V. Vitale – ISAC CNR).

Nella figura 3 viene mostrata l’irradianza alla lunghezza d’onda di 314 nm (UV) osservata a Ny-eAring;lesund (Svalbard) il giorno prima dell’eclisse (in blu) ed il giorno dell’eclisse (20 marzo 2015, in rosso). I tempi del primo, secondo (l’inizio della fase totale), terzo (la fine della fase totale) e quarto contatto sono indicati da linee nere verticali. L’irradianza misurata il 19 marzo e’ mostrata per mostrare l’andamento dell’irradianza in assenza di eclisse e la residua differenza tra le due curve al di fuori dell’evento e’ dovuta alla diversa copertura nuvolosa e diverso contenuto dell’ozono colonnare occorsi nei due giorni. (B. Petkov, V. Vitale – ISAC CNR).

Per informazioni: Vito Vitale, Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, Bologna, Tel. +390516399595, [email protected]

Allegati: Figura 1 Figura 2 Figura 3

(Ufficio stampa CNR)

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