Expo, Pd: “Inserire diritto al cibo nella Costituzione”


E’ uno degli impegni rivolto al governo, contenuto in una mozione che verra’ discussa domani alla Camera, alla ripresa dei lavori parlamentari

Roma, 7 apr. (AdnKronos) – Inserire il diritto al cibo nella Costituzione. E’ uno degli impegni rivolto al governo, contenuto in una mozione presentata da

Pd alla Camera, che verra’ discussa domani alla ripresa dei lavori parlamentari. La proposta e’ collegata alla Carta di Milano ovvero a quel “Patto sul cibo” (si legge nella premessa della mozione firmata dal capogruppo Roberto Speranza e altri 26 deputati dem), che vorrebbe indicare ai governi del pianeta la strada “per vincere la sfida alimentare globale”, fornendo una serie di strumenti e di proposte strategiche frutto di un “percorso di ricerca, di confronto, di idee e di culture” avviato da Laboratorio Expo fin dal 2013.

“La versione finale della Carta di Milano – ricorda la mozione Speranza – verra’ presentata al pubblico il 28 aprile 2015; il testo sara’, poi condiviso il 4 giugno 2015 con i ministri dell’Agricoltura dei 147 Paesi partecipanti ad Expo 2015 e, infine, il 16 ottobre 2015 il documento verra’ consegnato al segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon”.

L’alimentazione – nelle sue molteplici facce e implicazioni – continua a essere un campo contrassegnato da profonde contraddizioni tra ricchi e poveri, tra Paesi del Nord e del Sud del Mondo. I dati parlano chiaro: “Ogni anno si registrano 36 milioni di decessi per assenza di cibo e 29 milioni di decessi per eccesso di cibo, 144 milioni di bambini sono sottopeso, 155 milioni di bambini sono obesi o in sovrappeso.

Inoltre, ogni anno viene sprecato un terzo della produzione alimentare globale, per un totale di circa 1,3 milioni di tonnellate all’anno, una quantita’ che sarebbe sufficiente a nutrire quasi un miliardo di persone che soffrono la fame o sono malnutrite”.

“Nei Paesi in via di sviluppo le perdite piu’ significative si concentrano nella prima parte della filiera agroalimentare, soprattutto a causa dei limiti nelle tecniche di coltivazione, raccolta e conservazione, o per la mancanza di adeguate infrastrutture per il trasporto e l’immagazzinamento. Nei Paesi industrializzati la quota maggiore degli sprechi avviene nelle fasi finali della filiera agroalimentare (consumo domestico e ristorazione)”.

In questo quadro, sommariamente riassunto dai dati, si inserisce iol consumo e lo spreco dell’acqua, “destinata a diventare una risorsa strategica quanto il petrolio, se non di piu’. Gia’ oggi la scarsita’ d’acqua colpisce circa 1,2 miliardi di persone in ogni continente e altre 500 milioni di persone si troveranno presto a fare i conti con la siccita’ a causa del cambiamento climatico”.

La mozione – partendo da questo quadro ‘macro’ – impegna il Governo: “ad assumere il diritto al cibo come un diritto fondamentale anche valutando l’opportunita’ di adottare iniziative per inserirlo nella Carta costituzionale”.

Tra gli impegni indicati al governo, la mozione suggerisce fra le altre la “predisposizione di politiche agricole a sostegno dell’agricoltura contadina familiare, dei modelli di aziende biologiche, degli agricoltori che lavorano in modo ecosostenibile e dei piccoli agricoltori locali, che consentano il recupero e la coltivazione dei prodotti tradizionali, che preservino la biodiversita’ e la varieta’ delle sementi, delle reti di acquisto di prodotti a chilometro zero e che migliorino le condizioni sociali ed economiche dei piccoli agricoltori”.

La mozione chiede inoltre al governo di favorire la “promozione dell’agricoltura urbana attraverso l’impulso alla creazione di orti urbani e di spazi destinati alla coltivazione assegnati dai comuni in comodato ai cittadini” e “l’implementazione delle esperienze di agricoltura sociale” e delle “politiche connesse al ricambio generazionale e al sostegno delle donne in agricoltura, anche attraverso l’istituzione a tale scopo di banche dati nazionali delle terre incolte e abbandonate”.


(Adnkronos)

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