Padova, carabinieri sequestrano beni per 130 mln di euro a nullatenente /video

Padova , 30 gen. I Carabinieri del Nucleo Investigavo del Comando Provinciale di Padova stanno dando esecuzione, nelle province di Padova, Vicenza, Treviso, Belluno, Ferrara, Bologna, Siena, Roma, Napoli, Salerno, Taranto, Matera e Cosenza, coadiuvati dai militari dei reparti competenti per territorio, ad un decreto di sequestro di urgenza emesso dal Tribunale di Padova, su proposta della Procura Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Venezia, nei confronti di un settantenne, nato a Nocera Inferiore (Sa), ma residente a Padova.

Mediante notifica del provvedimento presso le competenti camere di commercio, conservatorie registri immobiliari, direzioni d’istituti di credito e pubblico registro automobilistico, i militari hanno “congelato ” l’intero patrimonio a lui riconducibile, inclusi capitali sociali, conti correnti bancari e postali, nonch eacute; i beni mobili ed immobili per un valore complessivo stimato in 130 milioni di euro.

In particolare, sono stati sequestrati: 350 unita’ immobiliari; 15 terreni; 1 fabbricato rurale; 52 societa’ per un valore complessivo del capitale sociale di 1.450.000 euro; 224 rapporti bancari e cassette di sicurezza; 18 autocarri; 52 autovetture di varie marche e modelli; 8 motocicli; 1 motoveicolo.

L’ingente sequestro, scaturito dall’applicazione del Decreto Legislativo 159/2011, il cosiddetto “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione “, e’ il frutto di una articolata indagine patrimoniale condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Padova, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Venezia. Gli inquirenti, al termine di lunga attivita’ investigativa, hanno ricostruito una filiera di societa’, tutte facenti capo direttamente o indirettamente all’uomo, tramite le quali gestiva il considerevole patrimonio.

Le attivita’ di indagine sono scaturite in relazione alla disponibilita’ del campano di questa abnorme massa patrimoniale, in netta contrapposizione con le esigue capacita’ reddituali dell’interessato, pressoch eacute; nullatenente per l’Erario.

I dettagliati e puntuali elementi di riscontro raccolti dai militari dell’Arma e vagliati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Venezia, hanno consentito al Presidente del Tribunale di Padova, nel dispositivo del decreto di sequestro, di affermare la sussistenza del fumus per l’adozione della misura di prevenzione.

Dall’indagine, infatti, emerge una palese sproporzione tra l’entita’ dei redditi dichiarati dall’uomo -e dai suoi familiari – e la quantita’ di beni ed enti societari a lui riferibili.

Sicuramente non va sottaciuta, ai fini dell’applicazione della misura del sequestro preventivo d’urgenza, la personalita’ del soggetto che annovera “variegati e significativi precedenti penali e di polizia anche in relazione ad organizzazioni criminali qualificate in ragione delle sue continue e anche fotograficamente documentate frequentazioni “, spiegano i carabinieri.

Proprio nella combinazione di questi due ultimi requisiti, uno oggettivo e l’altro soggettivo, unitamente alla acclarata capacita’ del soggetto di “repentini cambi patrimoniali e di denominazione ” dei beni a lui riconducibili, si inserisce l’essenza del provvedimento stesso, sottolineano i carabinieri.

Sono altresi’ in corso di esecuzione 42 decreti di perquisizione domiciliari e personali scaturiti da un procedimento penale connesso, per violazioni di cui art. 12 quinquies legge 356/92 (attribuzione fittizia di beni ed utilita’) poich eacute;, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale, l’uomo attribuiva fittiziamente la titolarita’ delle quote sociali delle societa’, beni mobili ed immobili a terzi, ora coindagati per concorso nel medesimo reato.

(Adnkronos)