Spari al Parlamento canadese La testimonianza dei ricercatori CNR

A Ottawa il seminario italo-canadese sull’Artico interrotto per la sparatoria avvenuta al vicino Parlamento. L’ANSA riporta la voce del direttore DTA-CNR Enrico Brugnoli

L’Ambasciata d’Italia in Canada e la Canadian Polar Commission si stavano incontrando il 22 ottobre ad Ottawa per un seminario dal titolo ‘Canada-Italy: Arctic Science and Technology collaboration workshop’ dedicato a tematiche scientifiche sulla Regione Artica. La delegazione italiana era rappresentata per la parte scientifica, tra gli altri, dal direttore del Dipartimento Terra Ambiente del CNR Enrico Brugnoli. I lavori sono stati interrotti improvvisamente per la sparatoria che ha terrorizzato il cuore della capitale canadese. Di seguito la testimonianza del direttore Brugnoli resa all’ANSA.

“Eravamo andati a visitare il parlamento di Ottawa proprio ieri, bastava un giorno… E pensare che quando sai di dover andare in Canada, non hai paura, non lo consideri un luogo pericoloso”. Enrico Brugnoli, direttore del dipartimento Ambiente del Cnr, oggi era a due passi dai luoghi della sparatoria che ha terrorizzato il cuore della capitale canadese. E solo ieri aveva visitato il parlamento insieme con cinque colleghi.

“All’ora dell’attacco eravamo nel centro conferenze, per una riunione con l’ambasciatore italiano”, ha raccontato il ricercatore al telefono con l’ANSA. “Poi a un certo punto, attorno all’ora di pranzo, ci hanno detto che dovevamo spostarci all’ultimo piano. Ci hanno portato su con il montacarichi perche’ ci hanno spiegato che gli ascensori sono luoghi se nsibili, e alla fine ci hanno condotti in un grande stanzone senza finestre, perche’ anche quelle sono pericolose”. Li’, Brugnoli e le altre persone che si trovavano al centro conferenze hanno consumato un “pasto frugale”. Poi l’allarme e’ rientrato. Almeno al centro conferenze. “Siamo anche riusciti a firmare un importante accordo scientifico”, racconta Brugnoli. Adesso, almeno attorno al Parlamento, la situazione sembra piu’ tranquilla. “La polizia ci ha detto che possiamo uscire e andare in albergo, se vogliamo. Anche il nostro hotel e’ molto vicino al Parlamento. Noi siamo solo un po’ preoccupati perche’ domani dovremmo ripartire per l’Italia”.(ANSA).

(Ufficio stampa CNR)

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