Il prof. Mario Monti, lo spread e l’analisi tecnica…

 

Durante il discorso del 29/dic/2011 il nostro premier Mario Monti, tra le altre cose e relativamente allo spread, ha detto: ''Ieri e oggi le aste di emissione di titoli pubblici sono andate piuttosto bene. E' incoraggiante ma non consideriamo terminata la turbolenza finanziariaSicuramente nei fondamentali della nostra economia non c'è nulla che giustifichi uno spread cosi' alto'' aggiungendo che, a proposito di ''quale sia lo spread giusto, per un economista non c'è domanda piu' difficile che quella sul prezzo giusto'' .

''Gli acquisti da parte della Bce dei titoli italiani si sono diradati nel periodo piu' recente e possiamo essere un pochino piu' sollevati perche' c'e' una tendenza dello spread a DECRESCERE malgrado gli acquisti siano quasi cessati''. Lo afferma il premier Mario Monti mostrando con un grafico l'andamento dello spread Btp-Bund. '' MA, a tale proposito, mi permetto di sottoporre anche alla vostra attenzione il grafico dello spread BTP/BUND aggiornato al 30/dic/2011: come può chiaramente notare qualsiasi osservatore, il movimento dello spread è CRESCENTE (sale!) e non decrescente, come invece ci ha riferito il nostro esimio Professore!!… Il grafico evidenzia invece ben 3 canali tutti rialzisti (giallo tratteggiato, azzurro tratteggiato, blu). Dopo il massimo segnato a 567, lo spread si è inserito in un laterale che si svolge sostanzialmente nella fascia 400/520… L'analisi tecnica applicata al grafico indica come  innanzitutto lo spread sia destinato comunque a riportarsi a quota 565/595 con obiettivo rialzista successivo a 700 Ripiegamenti ribassisti in area 430/390 rientrano nella normale attività di oscillazione e non modificano la tendenza di fondo (rialzista) per il raggiungimento dei suddetti target.

  

Ed ancora, il Presidente del Consiglio Monti ha detto: "I problemi che oggi vivono i mercati sono prima di tutto un problema europeo, a cui serve una risposta solidale e comunitaria''. Monti ha ricordato le parole del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco in una recente intervista: ''La fiducia dei mercati si perde con facilita' ma si riconquista con impegno costante e continuo''. Questa, ha detto il premier, ''e' una profonda verita'''.
Inoltre: « …Per me quello sgradevole rialzo dello spread dopo il 5-6 dicembre è attribuibile alla delusione dei mercati per i risultati del Consiglio europeo, non per i mancati e limitati interventi della Banca centrale a sostegno dei titoli di Stato italiani», aggiungendo che la salita dello spread di quest'estate «era più allarmante» di quella «frastagliata» avvenuta in periodo recente. Ancora Monti, sullo spread: “Devo dire che anch’io più volte al giorno osservo come va lo spread, senza divinizzarlo quando scende, demonizzarlo quando sale”.

Ma che cosa signfica "SPREAD"?? Tale termine inglese significa “ampiezza”, “apertura” (ma anche “allargamento”, “forbice” in senso figurato). Si usa attualmente per definire/indicare la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi (ma si puo' applicare a svariate coppie di elementi paragonabili). Gli Stati (italiano e tedesco, in questo caso) mettono sul mercato tramite aste periodiche un certo numero di titoli obbligazionari (BTP e Bund) per avere liquidità dai mercati finanziari per poter cosi finanziare il debito pubblico. Nel caso italiano, si tratta dei BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) che vengono messi all’asta dalla Banca d’Italia e possono avere scadenza a 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Tramite tali BTP in pratica lo Stato italiano promette all' investitore che acquista i BTP (e presta quindi dei soldi all'Italia), che riavrà interamente il suo capitale alla fine del periodo stabilito (3-5-10-15-30 anni…) e nel frattempo (e sino a scadenza) gli saranno corrisposti periodicamente degli interessi cioè le “cedole” di rendimento.

Su questo rendimento si misura lo spread, solitamente in punti base (basis points). Un punto base è un decimo di millesimo di un valore. A fine anno 2011 lo spread tra i BTP decennali e i Bund tedeschi (le obbligazioni dello stato tedesco, particolarmente “solide” e per questo utilizzate come riferimento per le altre nazioni europee) si attestava sui 520 punti base. Tale "differenza/spread" è determinata dal mercato: chi vuole investire nelle obbligazioni italiane oggi corre più rischi rispetto a un investimento in titoli di Stato tedeschi e quindi vuole un rendimento più alto: al momento il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sulla scadenza decennale italiana continua ad allargarsi; alla chiusura dei mercati di venerdi scorso il rendimento sui BTP decennali oscilla attorno al 7% circa.

Daniela Turri  analista tecnico indipendente

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