Comunicato stampa: convegno sulla Carta etica dello sport femminile

Mondo dello sport, dell’Università, istituzioni e grandi campioni si sono ritrovati alla Fornace Carotta di Padova per il momento di riflessione promosso da Assist – Associazione nazionale atlete e Polisportiva San Precario, con il sostegno del Comune di Padova, sul tema della Carta etica dello sport femminile.

Il convegno della mattina, intitolato “Sport femminile: valore di una società libera da discriminazioni, stereotipi e sessismo” ha visto una serie di interventi coordinati da Luisa Rizzitelli, presidente di Assist. Oltre al sindaco Sergio Giordani, che ha portato il suo saluto, sono interventi Diego Bonavina, assessore allo sport del Comune di Padova, Angela Montemurro, commissaria pari opportunità e referente istituzionale Assist per il Veneto, Stefano Fierli, vicepresidente Asd Polisportiva San Precario, Roberta Li Calzi, assessora allo sport e bilancio Comune di Bologna, Francesca Vitali, psicologa dello sport – Università di Verona, Tiziana Vettor, docente Diritto del lavoro e direttrice master in Diritto sportivo e rapporti di lavoro nello Sport – Università Bicocca di Milano, Antonio Paoli, pro-rettore – Università di Padova con delega al benessere e lo sport, Gaya Spolverato, delegata alle politiche per le pari opportunità – Università di Padova, Laura Capranica, docente – Università Foro Italico Roma e presidente European athlete as a Student network, Anna Lattuca, responsabile nazionale diffusione della Carta etica dello sport femminile di Assist, e hanno portato le loro testimonianze i campioni olimpici e paralimpici Antonella Bellutti, Daniele Scarpa e Sandra Truccolo.

Padova ha un movimento sportivo straordinario, in particolar modo al femminile – ha detto l’assessore BonavinaParlare oggi di Carta etica dello sport femminile è il fallimento della nostra società. I complimenti che arrivano a Padova per averla adottata significa che dobbiamo cominciare a costruire un percorso. Le attività sportive ci sono, le volontà ci sono, spetta a noi andare avanti. Sono particolarmente contento della presenza di tanti uomini oggi: dobbiamo partire dal mondo maschile per il riconoscimento dello sport femminile. Dobbiamo fare cose “normali”, perché oggi fare cose normali è strepitoso.
La Carta etica vede oggi il primo punto fondamentale: la formazione. Vogliamo fare tante cose, riempire la Carta di contenuti. Bisogna formare allenatori e allenatrici, così fondamentali per i nostri ragazzi e ragazze. L’artico 3 della Carta dice che la pratica sportiva non ha genere: non ci sono sport per femmine e sport per maschi. Sembra banale, ovvio, ma non lo è. Come Comune possiamo garantire pari utilizzo delle strutture sportive a uomini e donne. Avere spazio a disposizione per le nostre ragazzine è fondamentale
“.

Le parole di Bonavina sono piene di esperienza, di chi le cose le ha vissute e le conosce bene – ha aggiunto Antonella BelluttiMagari le parole che ha detto oggi l’Assessore le avessi mai sentite pronunciare da un dirigente sportivo di alto livello. Tantissime delle conquiste che oggi diamo per scontate sono frutto del lavoro di Assist: ricordo ad esempio i premi per il Setterosa, la campagna azzurre su Raiuno, il fondo maternità per le atlete, il caso Lara Lugli e la mia candidatura alla presidenza del Coni. Denunciamo problemi che vengono ignorati, anche dagli stessi attori del mondo dello sport. Non ci sono donne ai vertici di Coni e Federazioni, non ci sono nei quadri tecnici: la percentuale del 30% è imposta dal Cio. Le quote sono uno strumento necessario per risolvere un problema. Sembra un ossimoro parlare dei problemi dello sport in un anno così meraviglioso per lo sport italiano: ma consideriamo che lo sport di vertice vive nei gruppi sportivi militari ed è da sempre sostenuto, e che però è un microcosmo scollegato dalla base“.

A Bologna come a Padova gran parte degli impianti sportivi sono comunali – ha ricordato Li CalziNoi istituzioni ci dobbiamo impegnare a far sì che anche le società sportive credano nei valori della Carta etica, ma anche nel dare completa applicazione a quei valori. La nostra è una città che crede nello sviluppo e nell’evoluzione democratica d una comunità che partecipa. E cosa c’è di più antidemocratico di una città in cui donne e uomini non partono da una situazione di pari opportunità?“.

Per l’Università di Padova è intervenuta Gaya Spolverato: “Tutte le attività volte all’abbattimento degli stereotipi aiutano a migliorare e ad acculturare la società. In qualunque ambito operiamo sono tutte azioni volte al miglioramento della considerazione delle donne e di quella parità che è giusto continuare a ricordare. Come Università vogliamo partire dalle ragazze per insegnare una politica che prescinda da stereotipi e che prescinda da ciò che non è meritocrazia. Per la prima volta ci sono state tre candidate rettrici all’Università di Padova“.

Con lei il pro rettore Antonio Paoli: “Abbiamo circa 80 studenti atleti che sono impegnati nella doppia carriera. Abbiamo squadre universitarie che competono nei campionati nazionali. Il sostegno va dato anche con atti pratici, come a esempio il sostegno alla genitorialità, che attuiamo in Università“.

Nel pomeriggio si sono svolti poi due workshop dedicati a progetti europei di cui: Fair coaching, sull’allenare con rispetto (www.faircoaching.eu/), ed Ewse, sulla valorizzazione degli eventi dello sport femminile (https://ewse.assistitaly.eu/en/).

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)