Baldin (M5S): “Referendum abrogativo dell’autonomia differenziata, Zaia non faccia campagna per l’astensione e per far mancare il quorum, ma si confronti in campo aperto con l’elettorato. Nel 2001 il centrosinistra non fuggì dalle urne, e vinse”

12 dicembre 2024

(Arv) Venezia 12 dic. 2024 –      “Luca Zaia ha dichiarato che chi sostiene la legge Calderoli in tema di autonomia differenziata non dovrà votare al referendum abrogativo, per non fargli raggiungere il quorum. Io invece penso che la Lega e il centrodestra farebbero bene a non rifugiarsi nella propaganda per l’astensione, ma combattano invece in campo aperto una battaglia per dimostrare di avere con sé la maggioranza del Paese”. È la presa di posizione di Erika Baldin capogruppo del Movimento 5 Stelle che commenta così “La presa di posizione del presidente della Giunta veneta, in seguito alla legittimità del quesito referendario da parte della Corte di Cassazione. Ora sarà la Corte costituzionale a decidere se la consultazione sarà ammissibile: non so se Zaia sia consapevole in questo modo di condurre una battaglia di retroguardia, ma fare campagna per il non voto è disonorevole. Nel 2001, quando il Parlamento a maggioranza di centrosinistra approvò la riforma federalista del Titolo V della Costituzione, esso stesso lo difese attivamente nelle urne, vincendo il referendum confermativo. Ventitré anni fa la Lega Nord votò contro il quesito: oggi invece vedo solo opportunismo e speranza di tirare a campare, sapendo che già la Consulta ha cancellato tante parti della legge, confermando il giudizio negativo delle opposizioni”.

“Appare evidente – conclude Baldin – la contraddizione tra chi in Veneto chiede l’autonomia, ma quando governa a Roma taglia le risorse per i comuni del Veneto, quindi i servizi fondamentali come sanità, trasporti, istruzione pubblica”.

(Regione Veneto)