Google, il CEO sul caso Gemini: “Gli errori della nostra IA sono inaccettabili”

La tecnologia di intelligenza artificiale di Google, nota come Gemini AI, è stata temporaneamente disabilitata nella sua capacità di generare immagini a seguito della scoperta di inesattezze storiche e bias nei contenuti prodotti, suscitando malcontento e reazioni negative tra gli utenti. Sundar Pichai, CEO di Google, ha rivelato in una nota interna ai dipendenti che le immagini e i testi generati dal sistema hanno “offeso i nostri utenti e mostrato pregiudizi”. La controversia è scoppiata la scorsa settimana quando è stato rivelato che il modello generava erroneamente immagini di soldati tedeschi dell’epoca nazista etnicamente diversificati, Padri Fondatori degli Stati Uniti non bianchi e persino rappresentazioni inaccurate dell’etnia dei cofondatori di Google.

In risposta, l’azienda ha prontamente sospeso la funzionalità di generazione di immagini di Gemini, scusandosi per aver “mancato il bersaglio” e annunciando lavori accurati per la risoluzione del problema, con l’obiettivo di riattivare il servizio nelle prossime settimane. Nel suo comunicato interno Pichai ha espresso il profondo impegno dell’azienda nel risolvere le problematiche legate ai “testi e risposte immagini problematiche nell’app Gemini”, pur non affermando esplicitamente che il problema sia stato risolto. Ha sottolineato che, nonostante nessuna IA sia perfetta, soprattutto in questa fase emergente dello sviluppo di questa industria, Google si impegna a mantenere elevati standard di qualità e precisione. “Sappiamo che l’asticella è alta per noi e continueremo a lavorarci, per tutto il tempo che sarà necessario”, ha scritto il CEO.