Simulatori, avatar e manichini per addestrare gli operatori del 118

(Adnkronos) – “Ogni Sistema 118 dovrebbe avere un centro di simulazione e anche questo chiediamo con la riforma legislativa del sistema. Davanti alla vita in pericolo nel volgere anche di pochi istanti, la formazione degli equipaggi salva-vita del Sistema di emergenza territoriale deve essere necessariamente di eccellenza. Ma attenzione: la simulazione non sostituisce, all’inizio, l’affiancamento ai colleghi esperti durante tutte le fasi della formazione, dell’addestramento, e quanto si apprende, in concreto, con la partecipazione diretta agli scenari reali del soccorso al paziente acuto e critico” Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Mario Balzanelli, presidente nazionale Sis118 

“La simulazione rappresenta una svolta di determinante importanza nella preparazione, nell’addestramento, nei percorsi di formazione continua, permanente e ricorrente, degli operatori sanitari tutti – medici, infermieri, autisti-soccorritori – del Sistema di emergenza territoriale 118 – spiega Balzanelli – un vero e proprio cambiamento epocale di paradigma culturale che consente di applicare immediatamente i principi teorici appresi durante le lezioni su strumenti didattici similari all’organismo umano, attraverso l’utilizzo specifico di manichini ipertecnologici, di ultima generazione, che consentono di riprodurre, con margini elevati di verosimiglianza rispetto alle condizioni reali, gli scenari di soccorso più critici”. La simulazione, prosegue, “consente al discente di ripetere manovre, tecniche e procedure numerose volte, senza aver timore alcuno di sbagliare, conferendo il vantaggio, di straordinaria importanza – sottolinea – di perfezionare di continuo le proprie abilità pratiche, sviluppando quindi, insieme con i colleghi degli equipaggi di soccorso, i percorsi complessivi di appropriatezza gestionale nonché gli automatismi comportamentali e i processi gestionali tempo-dipendenti che, in emergenza, fanno la differenza tra la vita e la morte”. 

“La simulazione, però – chiarisce il presidente della Sis 118 – non sostituisce in alcun modo lo studio approfondito e costante, la preparazione meticolosa, lo sviluppo dell’intuito clinico attraverso il progressivo perfezionamento delle capacità di osservazione, di analisi e di sintesi, di ragionamento e insieme di intuito. Questi sono gli elementi costitutivi essenziali del processo complesso del ‘conoscere, che vanno di continuo coltivati, perseguiti e reciprocamente integrati, quale irrinunciabile base conoscitiva e di ‘forma mentis’ che caratterizza la preparazione propria della medicina di emergenza, che ha immediata finalità salvavita, per poter consentire, nella fasi di messa in pratica, la migliore riuscita, il più soddisfacente raggiungimento delle competenze teorico-pratiche”. 

(Adnkronos – Salute)

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