‘Io sono Varenne, il figlio del vento’, il docu-film sul cavallo più vincente del mondo


Racconto in prima persona di Varenne con la voce del doppiatore Luca Ward
Roma, 19 feb. Un cavallo, anzi molto di più, un campione senza eguali. E’ il racconto di ‘Io sono Varenne, il figlio del vento’, un film che ripercorre la vita di un campione e i suoi successi, raccontato in prima persona dalla voce del doppiatore Luca Ward. Il fruscìo delle foglie mosse dal vento, il rumore in lontananza dello scalpitìo di un cavallo e una voce profonda ti proietta nel mondo di un campione, dell’unico cavallo capace di conquistare non solo l’Italia, ma il mondo intero. Epiqa ha presentato alla Casa del Cinema di Roma il cortometraggio su Varenne, una produzione esclusiva dell’emittente televisiva del Masaf, visibile sul canale 151 del digitale terrestre, sulle piattaforme di Sky canale 220 e su quella di tivùsat al canale 51.
“Questo speciale su Varenne è la prima produzione originale televisiva di Equtv -ha commentato Eugenio De Paoli, Responsabile Operation e Prodotto di Epiqa e autore del documentario (con il curatore Luca Protettì)- e vuole porsi come esempio di valorizzazione non solo del canale Equtv e di tutte le professionalità che lavorano per l’emittente tv, ma anche del patrimonio dell’ippica. Vorrei ringraziare Varenne Futurityed Enzo Giordano per la preziosa collaborazione, senza la quale questo progetto non avrebbe potuto vedere la luce. Un ringraziamento speciale anche a Luca Ward, che con la professionalità che lo contraddistingue, ha dato “voce” in maniera magistrale a quelli che ho immaginato essere i pensieri di Varenne”.
Dal mantello Baio, color scuro-tabacco, con la caratteristica macchia bianca tra gli occhi, nel corso della sua carriera Varenne è stato soprannominato ‘Il Capitano’, entrando di diritto nel cuore di tutti gli appassionati delle competizioni equestri e non solo. Un punto di vista inedito, quello del campione Varenne che, grazie alla voce di Luca Ward, racconta dei suoi successi e delle sue cadute, dalla sua prima corsa a Bologna, il 4 aprile del 1998, quando ruppe di galoppo e fu squalificato, fino alla stagione 2001, quella della consacrazione a dominatore del trotto mondiale.
Un viaggio poetico nel passato, grazie alle telecronache delle sue imprese, e nel presente, quello della sua residenza attuale, presso la ‘Tenuta il Cigno‘, nel paese di Villanterio, in provincia di Pavia, accudito come sempre dalla sua lad Daniela Zilli, dove sono state girate le riprese del documentario. La storia di Varenne è stata realizzata grazie alle riprese e all’archivio storico di Equtv; sarà trasmessa sull’emittente televisiva in anteprima lunedì 26 febbraio alle ore 21.00 e, in replica allo stesso orario, il 19 di marzo, il 19 aprile e il 19maggio, quando ricorrerà il suo ventinovesimo anno di nascita.
“E’ stato fatto benissimo, è emozionante. Io mi ricordo tutto alla perfezione minuto per minuto, metro per metro. Ha fatto, abbiamo fatto, io ero sempre secondo, la storia di un grande campione italiano, un prodotto italiano. Quando siamo stati in America tutti lo volevano ma il proprietario Enzo Giordano mi disse: ‘io il cavallo lo riporto a casa perché è un patrimonio italiano’”, ha raccontato lo storico driver di Varenne Giampaolo Minnucci dopo la proiezione del film. “Il cavallo è un animale abitudinario, un cane un po’ più piccolo… lui probabilmente è Varenne perché lui ha un cervello differente dagli altri cavalli. Si è sempre allenato in un modo normalissimo e quando doveva fare sul serio lo ha sempre fatto”.
Mentre Luca Ward ha sottolineato “la cosa straordinaria è che di solito sono chiamato a raccontare storie di uomini, attori, ma mai di un cavallo che tra l’altro io ho seguito negli anni, me lo ricordo benissimo. Varenne è stato un mito e quando mi hanno chiamato pensavo di andare a fare il solito documentario, ma farlo parlare in prima persona, mi ha fatto trasportare dai ricordi che mi ha dato questo animale meraviglioso. Qui è un fatto di testa non di genetica”.
“Questo è stato un lavoro corale di tutta la produzione di Epiqa per celebrare una eccellenza del patrimonio italiano. Sono orgogliosa dl risultato finale”, lo ha detto Maria Chiara Polzelli, ad di Epiqa. Mentre Fabio Schiavolin Amministratore Delegato di Snaitech ha sottolineato come il fatto di aver utilizzato “il punto di vista di Varenne, è il colpo geniale di questo corto. Lo sport regala emozioni ed ha bisogno che stimolino emozioni. Speriamo questo film sia una spinta per questo settore e un buster per il lancio questa estate per il nuovo ippodromo di trotto che andiamo ad inaugurare a giugno a Milano e che deve tornare ad essere la Scala del Trotto”.
Da parte sua invece Diego Nepi Molineris, ad di Sport e Salute ha voluto “ringraziare per questa straordinaria proiezione chi ci ha lavorato. Nel mio ricordo Varenne non ha mai perso e scoprire che è successo è qualcosa che mi ha colpito, nel nostro immaginario collettivo i nostri mostri sacri non perdono mai ed è meraviglioso sapere come è iniziata la sua storia. Grazie per quello che potere fare per l’ippica, è importante anche quanto potrà rappresentare per il futuro. Sport e Salute vuole sviluppare modelli sportivi in Italia, pensare che cerano 35mila persone a vedere Varenne a Roma deve essere il nostro target per il futuro”.
Alla presentazione del film hanno assistito anche Zibi Boniek e l’attaccante della Roma Serdar Azmoun che alla fine ha detto “ho 64 cavalli non ne ricordo neanche i nomi di tutti. Uno corre domani a Roma e spero vinca come ho fatto io con il Frosinone”.

(Adnkronos)