Fibra di cellulosa in edilizia: caratteristiche e applicazioni

(Adnkronos Salute) – Ridurre l’impatto ambientale del sistema delle costruzioni è diventato un obiettivo centrale. Per tale motivo sempre più spesso si cercano materiali e soluzioni edilizie efficienti e quanto più possibile naturali. Soluzioni che non di rado sono legate al riciclo e al riuso di materiali provenienti da altri settori e, altrimenti, destinati al deperimento. Grazie alla tecnologia e all’innovazione raggiunti oggi in molti casi è possibile la produzione di materiali edili a partire dal riciclo di scarti. Uno dei casi più emblematici riguarda la fibra di cellulosa proveniente dagli scarti di produzione dell’industria della carta, un materiale che per sue caratteristiche garantisce buone performance termiche e acustiche. La fibra di cellulosa, dunque, può essere una valida soluzione green come materiale isolante e di riempimento.
Vediamo quali sono i processi per trasformare la fibra di cellulosa in materiale edile. Prima di tutto deve essere fibra di cellulosa ricavata dalla carta di giornale, quella usata per i quotidiani e quindi non patinata. Agli scarti vengono aggiunti sali minerali, specie sali di boro in polvere in percentuale pari al 5,5%. Tale minerale serve in particolare per aumentare la resistenza al fuoco che naturalmente in origine la cellulosa non ha. La principale caratteristica della fibra di cellulosa ad uso edilizio è la sua capacità come isolante termico per pareti, soffitti e coperture di edifici. In ogni caso i requisiti per i prodotti in cellulosa sfusa per isolamento termico e acustico degli edifici sono regolati da un’apposita norma UE, la UNI EN 15101-1:2013 che descrive nel dettaglio la tipologia di prodotti utilizzabili e per quali elementi costruttivi.
La fibra di cellulosa così prodotta può essere impiegata in fiocchi, grani o in pannelli prefiniti, in questo caso realizzati con un’aggiunta di un 15% di fibra di poliestere per aumentare la rigidità del materiale. Tra le doti della fibra di cellulosa vi sono anche la posa piuttosto semplice ed economica e il fatto di non contenere sostanze nocive.
La versione in fiocchi viene utilizzata specie per riempire le cavità nelle coperture, nei solai in legno e nelle pareti a cassa vuota, in questo caso insufflando e successivamente pressando il materiale nell’intercapedine, in modo da renderlo più uniforme e compatto.
La versione in pannelli viene realizzata mediante aggiunta di leganti come i polimeri naturali che formano in legno, oltre ad altre fibre come la juta che fungono da stabilizzante. I composti vengono quindi pressati al vapore, essiccati e tagliati nelle misure standard per essere commercializzati.
In termini di prestazioni, la fibra di cellulosa presenta un coefficiente di conducibilità termica di 0,039 W/m K, dunque offre un buon livello di isolamento dal freddo. Non di meno, il materiale ha buone performance di isolamento dal caldo con una densità compresa tra 35 e 65 kg/mˆ3. Inoltre, è particolarmente resistente all’umidità anche di risalita e inoltre le sue doti naturali permettono di immagazzinare umidità e quindi migliorare il microclima interno. Come detto sopra, grazie all’aggiunta di sali di boro, la cellulosa diventa resistente al fuoco oltre che un antiparassitario naturale. Senza dimenticare il fatto di essere un materiale isolante completamente ecosostenibile. Per contro, in fatto di svantaggi, si segnala la bassa resistenza alla compressione, il fatto di essere soggetta a rigonfiamenti nel tempo e inoltre i pannelli in fibra di cellulosa sono piuttosto fragili al taglio. Una questione fondamentale, infine, riguarda la posa in opera che deve essere effettuata da personale specializzato per evitare possibili danni sul lungo periodo all’edificio.

(Adnkronos)