Super Mario Bros. Wonder, la recensione

Quando nel secolo scorso i benpensanti tuonavano contro Pac-Man e Mario spacciatori di allucinogeni (pasticche uno e funghetti l’altro), nulla avrebbe potuto prepararli a Super Mario Bros. Wonder, un gioco in cui la mascotte Mario si muove tra mondi alterati e visioni impossibili. No, il baffuto idraulico non cambia target o linguaggio: si tratta anzi del gioco bidimensionale a piattaforme della saga più colorato e visivamente più impressionante di sempre. I personaggi sono caratterizzati come non mai, e alcuni dettagli nelle espressioni di Mario e dei suoi compagni (tutti giocabili) rendono la ricetta ancora più appassionante. Le fondamenta sulle quali basa Super Mario Bros. Wonder sono le stesse di qualsiasi altro gioco di Mario dello stesso genere, con una mappa però più vasta e intricata del solito. La caccia a Bowser porterà i nostri eroi in giro per il Regno dei Fiori, dove tutto è abbastanza simile a quello dei Funghi se non per una cosa: ci sono dei fiori magici che, se toccati, muteranno l’ambiente in modi imprevedibili. Inutile dire che questo si traduce nelle idee di game design più folle che si siano mai viste in un platform, donando a Super Mario Bros. Wonder quel senso di meraviglia che promette già dal titolo.

Se da piccoli giocatori di Super Mario Bros. World sul Super NES o di New Super Mario Bros. sul DS avessimo potuto mettere le mani su Super Mario Bros. Wonder, avremmo pensato che tutta questa meraviglia fosse impossibile: Super Mario Bros. Wonder è infatti il frutto di decenni di esperienza nello sviluppo di giochi di piattaforma, la summa di tutto quello che Nintendo può dire sul genere dall’alto di centinaia di milioni di copie vendute. Non a caso arriva sul finire della vita di Switch, a chiudere un cerchio costellato di successi per una console ricchissima di esperienze mariesche. La possibilità di giocare online e in locale in due, tre o quattro crea scene di caosi indimenticabili, e le nuove spille offrono poteri intercambiabili per affrontare i livelli più ostici: il gioco viaggia su un continuo bilanciamento tra sfide ostiche e mano tese al giocatore, rendendolo uno dei capitoli con la curva di apprendimento meglio misurata. Soprattutto, è la varietà a renderlo il platform perfetto: oltre a meravigliare, Super Mario Bros. Wonder ci ricorda perché questa saga ha fatto la storia dei videogiochi.

Formato: Switch Editore: Nintendo Sviluppatore: Nintendo Voto: 9/10