Nuovo anno scolastico, problemi vecchi

Il nuovo anno scolastico cominciato da poche settimane ripropone molto dei vecchi problemi. A cominciare dalla questione dei docenti precari e supplenti, fino al numero alunni in costante diminuzione. Prima di tutto, l’anno scolastico 2023-2024 è partito con 40 mila nuovi insegnanti di ruolo, ma con un numero crescente di posti lasciati alle supplenze. I nuovi 40 mila inserimenti comunicati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, sarebbero, secondo i sindacati, meno della metà delle circa 81 mila cattedre attualmente libere e disponibili. Ulteriore forza insegnanti, pari a circa 30 mila persone, dovrebbe arrivare nei prossimi mesi in virtù del nuovo concorso legato al PNRR e che riguarda i cosidetti “precari storici” ovvero con tre anni di servizio alle spalle, oltre agli insegnanti che sono in possesso dei 24 Cfu legati alla vecchia disciplina. Ciò detto, anche per il nuovo anno scolastico la previsione per il numero di supplenze è in crescita e si avvicina a 200 mila.
Sulla questione supplenti, in realtà i numeri comunicati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sono minori. Si parla di poco più di 135 mila insegnanti supplenti.
Parallelamente all’alto numero di supplenti, continua a diminuire il numero degli alunni iscritti nelle scuole di diverso ordine e grado. Solo nell’ultimo anno, infatti, si parla di circa 90 mila studenti in meno, risultato sia del tasso di natalità particolarmente basso che dell’elevato indice di abbandono scolastico. Nonostante il trend negativo nel numero degli alunni, non si riduce il fenomeno delle “classi pollaio”, ovvero il numero di classi con un numero di alunni superiore a 27. Secondo i dati di un recente report di Cittadinanzattiva, il numero di classi sovraffollate è aumentato da 5.543 dell’anno scolastico 2021-2022 a 5.755 dell’anno scolastico 2022-2023, coinvolgendo oltre 160 mila studenti costretti a frequentare classi troppo affollate, con tutte le ripercussioni negative che il fatto implica. Il numero maggiore di classi sovraffollate si riscontra in particolar modo nelle prime classi delle scuole superiori di secondo grado, classi particolarmente delicate in quanto i giovani si approcciano ad un percorso scolastico del tutto nuovo che andrebbe maggiormente personalizzato.
Un ulteriore capitolo relativo ai problemi della scuola riguarda la mancanza di presidi e dirigenti. Nello specifico, per l’anno scolastico 2023-2024 ci sarebbero oltre mille istituti senza un dirigente scolastico di ruolo, che quindi sono stati assegnati ad un “reggente”. L’attuale situazione potrebbe migliorare in vista dei due concorsi previsti nei prossimi mesi. Discorso simile riguarda i direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga), senza un capo segreteria in oltre 2.500 sedi su circa 8 mila complessive.

(Adnkronos)