Bus Mestre: padre Charlotte non ricorda, legale ‘a lavoro per dare giustizia’

Milano, 9 ott. (Adnkronos) – “L’interesse è capire le cause, le responsabilità, stabilire cosa è successo per dare giustizia a chi ha perso i propri cari”. L’avvocatessa Silvia Trevisan, interpellata dall’Adnkronos, non ha dubbi che sull’incidente di martedì scorso che ha coinvolto un bus a Mestre, precipitato da un cavalcavia che costeggia la stazione ferroviaria, è bene “procedere con accortezza, senza farsi prendere dalla fretta” vista “l’importanza e la delicatezza” di cui caso in cui il bilancio è di 21 morti e 15 feriti.
Il legale, che affianca lo studio legale Cba, assiste un 28enne tedesco – dimesso due giorni fa dall’ospedale di Mestre – che nell’impatto ha perso la figlia Charlotte di soli 17 mesi, la vittima più piccola della strage, ma che di quell’incidente “ricorda poco o niente”.
Per l’avvocatessa “ogni aspetto va appurato: dalle condizioni dell’asfalto ai risultati dell’autopsia sul corpo dell’autista, dalla perizia sul guardrail già annunciato dalla procura di Venezia all’esame della scatola nera che ipotizzo avverrà alla presenza delle parti. Occorre avere tutti i rilievi per capire l’esatta dinamica del sinistro. Ora per noi è tempo di attendere i prossimi passi della procura sulle richieste delle perizie, non abbiamo ancora ricevuto nulla” conclude Silvia Trevisan.

(Adnkronos)