I fattori che influiscono sull’invecchiamento degli edifici

Il trascorrere del tempo lascia i suoi segni anche sugli edifici che negli anni vanno incontro a un inevitabile deterioramento. Un cambiamento che risulta strettamente connesso a diversi fattori sia esterni come gli agenti atmosferici, che interni come i materiali impiegati nell’opera. Senza dimenticare che una corretta manutenzione programmata in molti casi previene o almeno ritarda il processo di alterazione di un edificio.
Uno dei principali elementi esterni da considerare in tema di invecchiamento di un edificio è la zona climatica del luogo dove è costruito. In generale, ogni territorio ha le sue peculiarità climatiche e atmosferiche. Un edificio di città sarà maggiormente soggetto ai danni causati dall’inquinamento da polveri sottili presenti nell’aria. D’altro canto, gli elementi costitutivi di un immobile affacciato sul mare saranno costantemente sottoposti al contatto con la salsadine, senza contare l’intenso irraggiamento solare che può causare dilatazioni termiche. Ancora, uno chalet di montagna sarà evidentemente più esposto alla presenza di neve sulle coperture e all’azione di venti forti e temperature sottozero. Dunque, appare chiaro che a seconda della zona climatica in cui un edificio è costruito, saranno necessarie in fase di progettazione e costruzione particolari accortezze in merito ai singoli elementi e ai materiali utilizzati che devono, appunto, essere in grado di sopportare le diverse sollecitazioni.
Un altro elemento da considerare riguarda i fattori ambientali, per esempio se l’edificio si trova in un’area a rischio sismico o alluvionale, oppure se sono presenti impianti particolari quali elettrodotti, ferrovie, strade a intenso e rapido scorrimento. Si tratta di caratteristiche che possono causare sollecitazioni anche di particolare importanza specie sulle strutture dell’edificio. Da ricordare, infatti, che anche eventi minori come piccole scosse di terremoto, micro smottamenti o alte vibrazioni dovute al passaggio di treni, possono alla lunga danneggiare l’edificio contribuendo ad un suo più rapido deterioramento.
Un terzo gruppo di elementi che influiscono sullo stato di salute di un edificio riguarda la sua destinazione d’uso ovvero le attività che vengono svolte al suo interno, ma anche le diverse tipologie di materiali utilizzati che variano per immobili residenziali, terziario, commerciale. Inoltre, solitamente un immobile residenziale è tenuto in maggiore cura dai residenti, anche se in determinati contesti possono aumentare l’incuria e la disattenzione degli inquilini sia all’interno delle singole unità che delle parti comuni con una conseguente accelerazione degli effetti del tempo. In definitiva, però, una delle cause principali del deterioramento di un immobile è la scarsa o del tutto assente manutenzione. Per questo, efficaci ed efficienti interventi di manutenzione ordinaria permettono di conservare più a lungo un edificio, a prescindere dalla zona climatica, dai fattori ambientali e dalla sua destinazione d’uso.

(Adnkronos)