Tumori e second opinion: sempre piu’ importante

Milano, 2 Agosto 2023. Quando si è in procinto di sottoporsi a un trattamento oncologico, è frequente chiedersi se il consulto da parte di una diversa equipe medica possa offrire maggiori informazioni o diverse opzioni terapeutiche. La “second opinion”, secondo parere, può fornire una prospettiva alternativa, consentendo certezza diagnostica e una maggiore libertà di scelta sul percorso di cura.

La decisione terapeutica deve essere basata su una comprensione completa del tipo di tumore (certezza diagnostica), della prognosi e delle opzioni terapeutiche disponibili. Anche se alcuni tumori richiedono decisioni immediate, di solito – anche dato l’impatto che le cure possono avere sulla qualità di vita – è ragionevole che il paziente si prenda un po’ di tempo per valutare attentamente il percorso che sta per intraprendere. Il consiglio, in caso di qualsiasi tipo di dubbio, è discuterne, apertamente e senza remore, con il proprio medico o oncologo curante.

La “Second Opinion”.

In campo oncologico, la Second Opinion (o anche: secondo parere) è l’analisi diagnostica di referti medici, cartella clinica o campioni tissutali prelevati ex-novo da parte di un medico o di un team scientifico, eseguita da uno specialista diverso da quello che ha iniziamente formulato la diagnosi e proposto la terapia.

Perché è importante? Il campo della ricerca contro i tumori è in perenne fermento – ad esempio nel Maggio 2023 sono state pubblicate su Nature le risultanze dell’efficacia di un vaccino a mRNA contro il cancro del pancreas, nuove scoperte e nuove terapie in abbinamento o in sostituzione della chemioterapia tradizionale vengono quotidianamente adottate nella pratica clinica. Tuttavia, la disposizione di un protocollo terapeutico alternativo alla chemioterapia, come la target therapy, richiede analisi di tipo molecolare che al momento non sono alla portata di tutti gli ospedali italiani.

I pro della Second Opinion:

•Conferma della diagnosi: particolarmente importante per alcune diagnosi di cancro che possono essere complesse e che richiedono l’esperienza di diversi specialisti per una valutazione accurata.

•Opzioni di trattamento: un’opinione aggiuntiva può fornire una visione più ampia sulle opzioni di trattamento disponibili per il tipo specifico di cancro. Ogni medico può avere una prospettiva diversa e conoscere terapie innovative o sperimentali che potrebbero essere appropriate per il paziente.

•Piano di trattamento personalizzato: con una second opinion, in particolar modo se usa tecniche di diagnostica avanzata quali, ad esempio, l’Analisi Genetica e l’Analisi Proteomica del tumore il paziente può ricevere un piano di trattamento personalizzato e adattato alle sue specifiche esigenze. Questo può migliorare le possibilità di successo del trattamento e ridurre gli effetti collaterali indesiderati.

•Miglior comprensione della malattia: il paziente e i suoi familiari possono capire meglio la malattia, la sua gravità e le prospettive a lungo termine, con maggiore consapevolezza nel prendere decisioni informate sulle opzioni di cura e sulla gestione della malattia.

•È uno strumento in più anche per l’oncologo: in caso di diagnosi complesse, secondo l’AIRC – Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro – il secondo parere è un diritto del paziente ma anche, talvolta, un dovere del medico.

Perché sarà sempre più importante in futuro?

Con l’avanzare del progresso della ricerca scientifica in campo oncologico, la Second Opinion diventa essenziale (in vista di nuove terapie come la target therapy molecolare, i vaccini a mRNA ecc.) per garantire diagnosi accurate, trattamenti adeguati e una migliore qualità della cura per i pazienti affetti da cancro.

Nuove terapie come la Terapia a bersaglio molecolare (Target Therapy) si basano sulla comprensione delle specifiche caratteristiche molecolari e genetiche del tumore di ciascun paziente. Una second opinion da un gruppo di esperti può confermare la correttezza della diagnosi e identificare opzioni terapeutiche personalizzate per il paziente, ad esempio riducendo o sostituendo il ricorso alla chemioterapia.

Nella pratica clinica quotidiana, diverse terapie stanno emergendo come alternative o complementari alla chemioterapia per il trattamento del cancro. Queste terapie sono spesso più mirate, specifiche e meno tossiche rispetto alla chemioterapia tradizionale. Alcune delle terapie che possono sostituire o integrare la chemioterapia includono:

•Terapie a bersaglio molecolare: farmaci, come gli anticorpi monoclonali, si concentrano su specifiche molecole o proteine presenti sulle cellule tumorali, bloccandone la crescita o promuovendone l’apoptosi. Le terapie mirate sono spesso più selettive e – pur non essendone esenti – causano minori effetti avversi della chemioterapia.

•Immunoterapia: trattamenti che stimolano il sistema immunitario del paziente a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Le immunoterapie possono includere checkpoint inibitori, vaccini mRNA, terapie CAR-T e altre modalità per rafforzare la risposta immunitaria contro il tumore.

•Terapia ormonale: Questo tipo di trattamento è utilizzato per i tumori che sono sensibili agli ormoni, come il cancro al seno o alla prostata bloccando o riducendo la produzione di ormoni che alimentano la crescita delle cellule tumorali.

È importante sottolineare che la scelta della terapia dipende dalla specifica natura del tumore, dallo stadio della malattia, dalla salute generale del paziente e da altri fattori clinici. Spesso, i trattamenti oncologici sono combinati in regimi terapeutici multidisciplinari per massimizzare l’efficacia del trattamento e ridurre il rischio di resistenza delle cellule tumorali. La ricerca continua e gli sviluppi nella scienza medica portano costantemente a nuove opzioni terapeutiche e miglioramenti nella cura del cancro.

Responsabilità editoriale: TiLinko – Img Solutions srl