Carraro “Lo sport italiano è un’eccellenza, merito del Coni”

MILANO (ITALPRESS) – “Il Coni è passato da 450 a 100 milioni di bilancio, di cui solo 45 di proventi pubblici, e da 600 a 160 dipendenti: calcio e tennis dispongono di più risorse di lui. Lo Stato, tra Sport e Salute e Dipartimento, conta su 750 dipendenti e quindi comanda». E’ l’analisi di Franco Carraro, già
presidente di federazione, del Coni, della Figc, della Lega Calcio, membro Cio e Uefa e in politica (sindaco di Roma, ministro, senatore), intervistato dal Corriere della Sera.
“La collaborazione tra Coni e federazioni sportive ha portato l’Italia ai vertici» prosegue.
Il governo Meloni con il ministro dello Sport Andrea Abodi ha appena cambiato la governance di Sport e Salute: via Vito Cozzoli, dentro Marco Mezzaroma presidente e Nepi Molineris amministratore delegato. «Trovo positivo che siano state scelte due persone competenti – osserva Carraro -. Ma credo che di Sport e Salute si sia parlato troppo. Tutti i ministeri dispongono di società di servizi operative e alcune, come quella del ministero della Cultura, ben più potenti, ma nessuno ne parla».
«Sono sentimentalmente legato a un passato – confida Carraro – in cui il presidente del Coni era una sorta di ministro dello Sport e finanziava l’ente e le federazioni come meglio credeva grazie al Totocalcio. Con la legge di stabilità del 2018 è cambiato tutto: il denaro arriva dallo Stato grazie allo 0,32% degli incassi fiscali e lo Stato giustamente vuole sapere come viene speso – spiega Carraro – Si può essere favorevoli o meno alla riforma ma sul fronte sportivo l’Italia ora dispone di una posizione di eccellenza a livello europeo che non ha nè sul piano economico nè su quello sociale: mettiamo a regime il meccanismo ma difendiamolo. Il Coni rappresenta democraticamente l’associazionismo sportivo, i club, gli atleti e i tecnici e ci porta ai Giochi. Va rispettato e valorizzato, sempre».
“Confido nel ministro dello sport Abodi, prima dell’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione di Sport e Salute delineerà i confini operativi e le competenze rispetto al Coni. La nuova legge del 2018 va precisata con urgenza” sostiene Carraro. “Lo trovo moralmente inaccettabile ed eticamente ingiusto. D’accordo, il Coni è un ente pubblico e le federazioni no, ma chi lo guida oggi ha meno poteri e denari di certi presidenti federali. Spero che in sede di approvazione della legge si possa cambiare la norma. Sembra nata contro Malagò? L’impressione di una norma contra personam esiste. E lo troverei profondamente ingiusto. Malagò ha gestito un Coni capace di un lavoro enorme durante il Covid con risultati brillanti per l’Italia. Non dico debba rimanere presidente, dico solo che secondo me nel 2025 ha il diritto di candidarsi se lo desidera. Lo sbarramento solo per il Coni lo trovo moralmente inaccettabile e ingiusto”.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).