Expo 2030: Gruppo Orienta entra a far parte della Fondazione Roma

(Adnkronos) – Il Gruppo Orienta SpA è entrata ufficialmente a far parte della Fondazione Roma Expo 2030 in qualità di partner. Fondata da Unindustria, Cna Roma, Coldiretti Roma, Confcommercio Roma, Federlazio, Ance Roma-Acer e Confesercenti, la Fondazione Roma Expo 2030 contribuisce concretamente alla sfida della candidatura di Roma dimostrando il vivo interesse e la piena condivisione di un grande progetto da parte di tutto il sistema imprenditoriale della città.  

In qualità di ‘Official candidacy partner’ del Comitato, la Fondazione affianca il Comitato promotore Istituzionale a supporto della candidatura di Roma ad ospitare l’Esposizione Universale nel 2030, promuovendo il valore dell’Expo anche autonomamente presso le forze sociali e produttive del territorio regionale e nazionale, e contribuendo ad allargare il consenso della candidatura a tutta la società civile. Costituitasi il 18 luglio 2022, la Fondazione Roma Expo 2030 è aperta all’ingresso di tutte le imprese e conta già, tra i suoi partner, diverse aziende che hanno scelto di contribuire a realizzare il sogno di portare l’Esposizione Universale a Roma.  

“Il Gruppo Orienta SpA ha deciso di sostenere con convinzione ed entusiasmo la Fondazione Roma Expo 2030 e l’attività di promozione della candidatura della città di Roma ad ospitare l’Esposizione Universale nel 2030. Siamo convinti che la straordinaria storia e ricchezza culturale di una città come Roma, che vanta una storia millenaria e un patrimonio culturale e artistico unico al mondo, sia un’occasione straordinaria per realizzare un grande evento di portata internazionale in una città abituata a manifestazioni dal grande impatto. Le ricadute, poi, in termini economici e occupazionali per l’intero Paese sarebbero di grande valore sia per il tessuto imprenditoriale che occupazionali”, spiega Giuseppe Biazzo, amministratore delegato Gruppo Orienta SpA.  

‘Persone e territori: rigenerazione, inclusione e innovazione’: è questo il tema che accompagna la candidatura di Roma all’Expo del 2030 con l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione l’uomo e il suo habitat, creando spazi e ambienti inclusivi, aperti, sostenibili e innovativi. Il tema è al centro della campagna Humanlands: rigenerazione per dare nuova visibilità ai patrimoni naturalistici e culturali di Roma; inclusione per sottolineare l’impatto nato dal mix culturale che vive nell’area romana; innovazione per ricordare che il passato glorioso della Capitale ha da sempre forgiato il nostro futuro. 

Il valore complessivo dell’impatto economico generato da Expo Roma 2030 per l’Italia è stimato in 50,6 miliardi di euro, con 18,2 miliardi di effetto economico indiretto a breve e 10 miliardi di effetto economico diretto, tra investimenti pubblici e privati e dei partecipanti. Expo 2030 Roma creerà 11mila nuove aziende e 300mila nuovi posti di lavoro. Le presenze attese in caso di assegnazione ammontano a 30 milioni. 

Roma attende questo appuntamento con la Storia dal 1942. In quell’anno, infatti, avrebbe dovuto ospitare l’Esposizione Universale che poi fu annullata a causa della Seconda Guerra Mondiale. In quella occasione a Roma fu realizzato il quartiere Eur e oggi, dopo quasi ottant’anni, Roma ripropone la sua candidatura con un tema strettamente collegato al suo Dna: la rigenerazione urbana. Il Bureau International des Expositions annuncerà il nome della città vincitrice il 28 novembre 2023 a Parigi: sarà scelta attraverso il voto segreto espresso da 171 paesi. Per saperne di più visita il sito della Fondazione Roma Expo 2030 https://fondazioneromaexpo2030.it/. 

(Adnkronos – Lavoro)

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