Ucraina, Lavrov: “Per Russia pace è priorità”


Il ministro degli Esteri russo: “Ma occidente e Kiev rifiutano iniziativa di pace”
Mosca, 12 lug. “Per la Federazione Russa la pace è una priorità, non le operazioni militari. La Russia condivide molte delle proposte dei partner per una soluzione in Ucraina, ma l’Occidente e Kiev rifiutano ogni iniziativa di pace”. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa ‘Tass’, è il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista al quotidiano russo ‘Lenta.ru’.
“L’Occidente, con le sue azioni, crea una minaccia esistenziale alla Russia, che si difenderà con tutti i mezzi disponibili”, ha aggiunto il ministro degli Esteri russo annunciando che il ministero “sta lavorando per aprire nuove ambasciate in diversi paesi africani”.
“Sono inaffidabili” le notizie che riferiscono di un possibile negoziato a luglio per risolvere la situazione in Ucraina, ha detto ancora Lavrov. Il 26 giugno, il canale televisivo tedesco Ard aveva infatti riferito che i negoziati per mettere fine alla guerra in Ucraina potrebbero prendere il via ufficialmente a luglio. L’emittente tedesca in quell’occasione aveva parlato di un incontro internazionale sull’Ucraina che si sarebbe svolto “in condizioni di massima segretezza” su richiesta di Kiev il 24 giugno a Copenaghen con la partecipazione di diplomatici dei paesi occidentali, nonché rappresentanti di Brasile, India, Cina e Sud Africa.
“Non abbiamo ricevuto segnali di questo tipo. Ci sono tutte le ragioni per credere che queste informazioni siano inaffidabili, dato l’ostinato desiderio di Kiev e dei suoi alleati occidentali di intensificare le ostilità”, spiega Lavrov.
“Il fatto stesso della presenza in Ucraina di caccia F-16 in grado di trasportare armi nucleari sarà considerato dalla Russia come una minaccia da parte dell’Occidente in ambito nucleare”, ha affermato ancora Lavrov.
La Russia non ha dubbi circa la responsabilità di Kiev per quanto riguarda la distruzione della diga di Kakhovka, ha sottolineato aggiungendo: “Si scopre che il regime di Kiev chiede alla cosiddetta Corte penale internazionale di indagare su un crimine che hanno commesso. Questo, probabilmente, nella storia di questa pseudo corte non è ancora accaduto”.
Il ministro ha sottolineato che la Russia ha avvertito il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sui piani degli ucraini di distruzione della diga nell’ottobre dello scorso anno e ha chiesto al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres di fare tutto il possibile per prevenire “questo scenario criminale”. “La mancanza di reazione da parte del Segretariato delle Nazioni Unite ha incoraggiato le autorità ucraine a pensare che possono farla franca con tutto”, sottolinea ancora Lavrov.
La Russia e l’Ucraina da giugno si rimpallano le accuse su chi avrebbe fatto crollare la diga. Secondo un’inchiesta del ‘New York Times’ a giugno invece ci sarebbero delle prove che indicherebbero che a far crollare la diga di Kakhovka, vicino a Kherson, in Ucraina, sia stata la Russia.

(Adnkronos)