Piscine interrate e fuori terra: regole e permessi

Il lusso e la comodità di avere una piscina privata appartiene a pochi. Ma qualora si avesse tale possibilità e lo spazio adatto per installare una piscina bisogna tenere presente diversi aspetti legati a regole e permessi. La prima distinzione fondamentale riguarda la tipologia di piscina che si vuole realizzare, ovvero se si tratta di piscina interrata o fuori terra. Una differenza non trascurabile a livello di autorizzazioni necessarie per eseguire i lavori a regola d’arte e secondo norma. Nel primo caso, infatti regole e permessi sono maggiori rispetto alla seconda tipologia di piscina. Vediamo quali sono le differenze.
In caso di lavori per realizzare una piscina interrata regole e permessi dipendono in buona parte dai regolamenti comunali e regionali. Ciò detto, la realizzazione di una piscina interrata implica prima di tutto la verifica della presenza di eventuali vincoli legati al piano regolatore dell’area o del terreno dove si vuole realizzare l’opera. Il passo successivo per poter procedere correttamente con l’esecuzione dei lavori è presentare al Comune una Dia o una Scia ovvero le certificazioni redatte da un tecnico professionista che contengono tutte le caratteristiche destinate alla realizzazione della piscina interrata. Al termine delle verifiche sarà possibile procedere con il permesso a costruire, tenendo presente della possibilità che le autorità comunali o regionali richiedano ulteriori relazioni tecniche riguardo le modalità di utilizzo della piscina e/o il deflusso delle acque. Anche nel caso si desideri realizzare una piscina fuori terra, la normativa non è univoca ma ogni Comune delibera in autonomia. In generale, la realizzazione di una piscina fuori terra è soggetta a particolari vincoli solo in caso di modifica permanente al suolo, come espresso nel Testo Unico dell’Edilizia. Ulteriori autorizzazioni potrebbero essere necessarie nel caso in cui l’intervento comprenda opere accessorie alla piscina stessa, come ad esempio coperture, tettoie o gazebo. Esistono casi particolari in cui per realizzare una piscina non è necessario il permesso di costruire. Ad esempio, è sufficiente presentare la DIA quando la piscina viene considerata intervento di pertinenza dell’immobile, a condizione che il volume dell’opera non superi il 20% del volume dell’edificio principale e inoltre che i tecnici incaricati del sopralluogo non definiscano i lavori necessari come interventi di nuova costruzione. Ricordiamo, infine, che realizzare una piscina senza rispettare le normative edilizie, regionali e comunali viene considerato abuso edilizio con relative ammende amministrative e penali.

(Adnkronos)