Le lauree migliori per trovare lavoro

Il 25° rapporto annuale di AlmaLaurea sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati, mette in evidenza quali siano le migliori lauree per trovare lavoro e le prospettive per i professionisti tecnici. In particolare, il report analizza le performance professionali migliori dei laureati di primo e secondo livello. I dati pubblicati a giugno 2023 che si riferiscono al 2022, tracciano un quadro sostanzialmente positivo, non senza alcune criticità. Il rapporto di AlmaLaurea ha visto coinvolti 670 mila laureati di primo e secondo livello, di 78 diversi atenei, che si sono laureati dal 2017 al 2022 e sono stati contattati in periodi di tempo variabili a un anno, tre anni o cinque anni dal termine degli studi. L’indagine ha visto una duplice tecnica di rilevazione via email e poi via telefono, che ha permesso di ottenere un elevato tasso di risposta. I livelli occupazionali sono risultati in miglioramento con una maggiore capacità di assorbimento del mercato del lavoro, con particolare riferimento ai neolaureati. Nel 2022 si registrano i più elevati livelli occupazionali degli ultimi dieci anni sia tra i laureati di primo che di secondo livello. Nello specifico, il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo è al 75,4% (+0,9% su base annua) tra i laureati di primo livello e al 77,1% (+2,5%) tra i laureati di secondo livello del 2021. Performance in miglioramento anche per i laureati a tre anni dal titolo, che raggiungono un tasso di occupazione pari al 90,3% per quelli di primo livello e dell’85,9% per i laureati di secondo livello.
Attualmente le lauree che contribuiscono a migliori prospettive occupazionali sono: – Informatica e tecnologie ICT. – Ingegneria industriale e dell’informazione. – Architettura e ingegneria civile. – Medico-sanitario e farmaceutico. – Scientifico, agrario-forestale e veterinario. – Economico. – Educazione e formazione. Per quanto riguarda le lauree tecniche, dal rapporto emerge che esperienze e competenze fanno la differenza. In particolare, un punteggio d’esame superiore alla media aumenta di circa il 10% le chance occupazionali. Ma soprattutto sono le esperienze professionali durante il percorso formativo a costituire un plus: gli studenti-lavoratori hanno il 35,1% di probabilità in più di essere occupati rispetto agli studenti che arrivano alla laurea senza aver effettuato alcun periodo di lavoro. Ulteriori elementi che esercitano un effetto positivo sulle possibilità di trovare lavoro post laurea sono aver effettuato dei soggiorni all’estero riconosciuti dal primo corso di studi (+12,3% di possibilità di impiego) oppure per scelta personale (+25,8%) e le competenze informatiche. In quest’ultimo caso coloro che conoscono almeno cinque strumenti informatici hanno quasi il 20% in più di possibilità di sbocco professionale rispetto a coloro che conoscono al massimo due strumenti informatici.

(Adnkronos)