Meloni: “Dare valore al lavoro è la sfida di questa fase storica”

(Adnkronos) – “Dare valore al lavoro è la sfida di questa fase storica. Siamo solo all’inizio, abbiamo soltanto avviato un percorso che intendiamo portare a termine nell’arco della legislatura. Molto c’è da fare, molte sono le tematiche da affrontare. A partire da quelle che, non a caso, dimostrando la solita capacità di individuare le priorità sulle quali è necessario intervenire, avete scelto di utilizzare nel titolo del Festival di quest’anno: competenza e innovazione”. Così il premier Giorgia Meloni, in una lettera inviata al Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, in occasione del Festival del lavoro che si è aperto oggi a Bologna. “Il lavoro rappresenta una priorità di questo governo. Fin dal nostro insediamento stiamo lavorando per dare risposte ai lavoratori e alle imprese, per far fronte all’aumento dell’inflazione, alle eccessive rigidità del mercato del lavoro e al peso spesso soffocante della burocrazia”.  

“Tanti – ricorda – i provvedimenti che abbiamo approvato, a partire dal Decreto Lavoro, e le scelte coraggiose che abbiamo assunto per tagliare il cuneo fiscale e riformare un sistema fallimentare – quello incentrato sul reddito di cittadinanza – che non ha garantito alle persone né la possibilità di uscire dalla loro condizione di povertà né di essere sostenute verso percorsi di formazione e reinserimento lavorativo”. 

“E’ per me un piacere portare il mio saluto e il mio contributo alla quattordicesima edizione del Festival del Lavoro, appuntamento diventato negli anni un luogo privilegiato di confronto sulle risposte strategiche ai problemi della Nazione e alle sfide del nostro tempo. Per questo ringrazio il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, il suo presidente Rosario De Luca, tutti coloro che ogni anno danno vita a questa importante manifestazione, che dà voce ai protagonisti del mondo del lavoro e li mette in dialogo con le Istituzioni, le parti sociali, le categorie produttive, l’impresa”. 

“Ritengo che una delle principali sfide che abbiamo davanti è riformare le politiche attive del lavoro, legando sempre più la formazione alle competenze richieste dalle imprese, alle competenze richieste dalla continua e rapida innovazione che attraversa il mondo produttivo e la società di oggi”.  

“Una sfida – sostiene – che deve partire da lontano, che deve coinvolgere anche il sistema dell’orientamento, dell’istruzione scolastica e universitaria. L’elevato livello di skill mismatch e educational mismatch che contraddistingue il mercato del lavoro italiano, oltre ad evidenziare come molti lavori tradizionali siano ormai obsoleti, costituisce un freno all’occupazione e alle legittime aspettative dei giovani e, allo stesso tempo, costituisce un freno per la competitività e la produttività delle imprese, quindi per la crescita dell’economia italiana”. ù 

“E’ una priorità – rimarca – che questo governo ha ben chiara e che intende affrontare, anche con il contributo e le proposte dei consulenti del lavoro”. 

“Le competenze dei professionisti assumono ancora maggiore valore: sono una risorsa per i cittadini e per le istituzioni da cui non possiamo prescindere. L’Italia è la Nazione con il più alto numero di professionisti in Europa. E quello italiano – sottolinea – è un modello sociale, economico e culturale da sostenere e valorizzare. Nella convinzione che il ruolo dei professionisti, che la collaborazione, il dialogo e il confronto tra la politica e le categorie siano determinanti per raggiungere gli obiettivi che la politica stessa si pone. Quali, ad esempio, la semplificazione delle procedure che pesano sul mondo del lavoro, i doverosi interventi per aumentare la sicurezza sul lavoro, le misure per favorire la conciliazione vita-lavoro, l’occupazione femminile e la promozione del welfare aziendale”. 

“Abbiamo davanti – avverte – sfide impegnative e intendiamo affrontarle con coraggio, con forza, con determinazione. E con il contributo di tutti. Nel tempo che viviamo l’unico modo per non farsi travolgere dagli eventi è formarsi e restare competitivi, guardare alla realtà e immaginare una strategia di sviluppo a medio e lungo termine. E’ necessario farsi trovare pronti, e la rapidità nelle risposte è decisiva”. 

 

(Adnkronos – Lavoro)

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