MARINERIE VENETE IN PROTESTA A CHIOGNO ALLE LIMITAZIONI SU STRASCICO, SI CONTESTA IL PIANO D’AZIONE UEGIA:

MARINERIE VENETE IN PROTESTA A CHIOGNO ALLE LIMITAZIONI SU STRASCICO, SI CONTESTA IL PIANO D’AZIONE UEGIA:

MARINERIE VENETE IN PROTESTA A CHIOGGIA: NO ALLE LIMITAZIONI SU STRASCICO, SI CONTESTA IL PIANO D’AZIONE UE

Le sirene dei pescherecci hanno suonato in coro davanti al mercato ittico di Chioggia alle 11 di questa mattina: c’erano tutte le sigle sindacali unite in protesta per spiegare all’Unione Europea che non c’è futuro per la pesca se andranno in porto le misure sullo strascico in discussione a Bruxelles e che fanno parte dell’Action Plan della Commissione Pesca Ue.

Coldiretti Impresapesca ha manifestato con Agci Agrital, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca.

In totale, la marineria veneta conta 655 imbarcazioni marittime di cui 190 a strascico; un movimento che impiega 800 marinai con esperienza. Presenti per supportare i colleghi anche una delegazione di pesatori di Pila, un’altra marineria che vive di pesca a strascico.

“Lo strascico – spiega Alessandro Faccioli, responsabile Impresa Pesca Veneto – è una delle forme dell’attività di pesca e una tradizione storica del Veneto che garantisce oltre il 70% del pesce che arriva sulle nostre tavole e nei ristoranti. Ci sono alcune specie di grande qualità che arrivano al mercato ittico ancora vive, si tratta quindi di una freschezza di prodotto che dà ancora più valore a questo pescato. Viene inoltre garantita tracciabilità rintracciabilità. Tutto questo invece lo abbiamo dal prodotto che arriva dagli altri Paesi? E togliendo il nostro pesce dal commercio, cosa arriverà per rimpiazzarlo?”.

“Il rispetto nei confronti delle istituzioni europee – prosegue Faccioli – non è mai mancato da parte del mondo pesca e acquacoltura e non ci si spiega il motivo di alcune prese di posizione come ad esempio è successo per la taglia della vongola chamelea gallina, detta anche vongola di mare. Quello che si sta prevedendo a Bruxelles sembra un accanimento nei confronti di un sistema storico ed imprescindibile per la sopravvivenza di centinaia di famiglie che vivono di pesca da generazioni. È un settore strategico per il lavoro, perché dà la possibilità di consumare pesce italiano ed è peraltro una attività compatibile con ambiente, perché con le reti si è in grado di raccogliere le plastiche che giacciono sul fondale e che permarrebbero per decine di anni.

“Coldiretti oggi è stata alla manifestazione per lanciare un segnale – conclude Faccioli -: non si può rinunciare a questo sistema di pesca che ha già diverse limitazioni, come ad esempio la limitazione delle aree che sono precluse all’attività o il numero di giornate, che viene continuamente ridotto e oggi siamo a 1/3 dell’anno con 120 giorni di pesca, un calendario che garantisce il minimo per il mantenimento di questa economia d’impresa”.

(Coldiretti Padova)