SALDI: DAL 1° LUGLIO IN VIGORE LA “DIRETTIVA OMNIBUS”


MENO DI 15 GIORNI ALL’AVVIO DEI SALDI ESTIVI, MA DAL 1° LUGLIO IN VIGORE LA “DIRETTIVA OMNIBUS” CHE METTERA’ SULLO STESSO PIANO (SI SPERA) NEGOZI FISICI E NEGOZI VIRTUALI.
CAPITANIO (PRESIDENTE FEDERMODA CONFCOMMERCIO): “OBIETTIVO: TUTELARE IL CONSUMATORE”

Meno di 15 giorni all’alba. Poi, dal 6 luglio, in Veneto ed in quasi tutta Italia, saranno ancora saldi estivi.
“Però – riferisce il presidente di Federmoda Confcommercio Veneto e Confcommercio Ascom Padova, Riccardo Capitanio – i saldi di quest’anno saranno sotto il segno della cosiddetta Direttiva Omnibus”, la direttiva europea che intende migliorare e modernizzare le norme in materia di protezione e tutela dei consumatori che entrerà in vigore con l’inizio di luglio”. 
Le regole saranno uguali per tutti, ma lo saranno un po’ di più per l’e-commerce.
“Nel senso – continua Capitanio – che l’e-commerce non sarà più la “terra di nessuno” dove si può fare tutto e il contrario di tutto”.
Ricapitolando: nei negozi fisici il cliente può vedere il cartellino. Cosa che non vale per la vendita online, dove le riduzioni esistono, ma non è chiaro se vi sia stata o meno una progressività dello sconto. In altre parole, acquistando online un bene, non è possibile intuire se lo sconto del 20, 30 o 50% applicato su di essa rappresenti una riduzione rispetto al prezzo di listino originale o se invece, nel frattempo, ci sia stato uno sconto “intermedio”.
“Da luglio – continua Capitanio – sarà obbligatorio indicaretanto per il negozio fisico che per quello virtuale, il prezzo precedente, ossia quello che si applica alla prima riduzione di prezzo. Nel caso di sconti via via più alti, come accade spesso durante le battute finali dei saldi, il prezzo precedente è quello riferito ai 30 giorni precedenti il nuovo sconto. Rimane indispensabile indicare, ovviamente, anche il prezzo originale del capo”.
Ma c’è di più. La “Direttiva Omnibus” stoppa anche la pratica delle recensioni fasulle.
“L’obiettivo – sottolinea il presidente Capitanio – è quello di assicurare che ogni prodotto che l’utente visualizza su questo sito o su quel portale sia stato effettivamente acquistato e provato da un cliente”.
Si potrà dunque influenzare e orientare gli acquisti, ma per farlo le aziende dovranno appoggiarsi obbligatoriamente a servizi certificati con l’obiettivo di avere opinioni verificate, positive o negative, e soprattutto non ingannevoli.
Riuscirà il nuovo provvedimento che aggiorna il Codice del Consumo a rimettere ordine nel settore?
La direttiva europea – riflette Capitanio –  risponde all’esigenza, più volte rimarcata da Federmoda Confcommercio, di equiparare il mercato online e offline. Si tratta di un decreto che intende salvaguardare in primis il consumatore e in secondo luogo la concorrenza sleale del prezzo dell’online. La strada tracciata è quella giusta, l’’obiettivo ambizioso, i risultati da verificare”.
Da verificare, peraltro, anche la parte della direttiva dove vengono indicate norme più severe per i furbetti. Vengono infatti inasprite le sanzioni per le cosiddette pratiche commerciali scorrette che andranno a colpire direttamente il fatturato delle aziende. Raddoppiano le sanzioni massime commutabili (comunque proporzionate al fatturato), che passano da 5 a 10 milioni di euro e aumentano di ben dieci volte le sanzioni minime, da 5.000 a 50.000 euro. Le pene potranno riguardare, ad esempio, l’omissione di notizie ai consumatori in merito a prodotti potenzialmente pericolosi e/o campagne promozionali ingannevoli.
“Su questo – conclude Capitanio – in perfetta adesione col presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin che da anni ha ingaggiato una battagli senza esclusione di colpi, sono interessato a vedere se la norma avrà efficacia anche sui commerci, ad esempio, del Centro Ingrosso Cina dove la Guardia di Finanza, un mese sì e l’altro pure, effettua sequestri di notevoli proporzioni. Se la norma potrà incidere anche su quel fronte sarà un passo avanti decisamente consistente”.

PADOVA 22 GIUGNO 2023

(Ascom Padova)