Come ridurre la plastica dell’80% entro il 2040

Ogni anno vengono prodotti circa mille miliardi di chili di plastica e alcune indiscrezioni indicano che la produzione potrebbe crescere ulteriormente addirittura triplicandosi entro il 2060. Questo soprattutto perché rappresenta un materiale conveniente per l’industria rispetto ad altri. Come risaputo la plastica rappresenta uno dei problemi di inquinamento ambientale più urgenti da risolvere, ma è possibile davvero fare qualcosa? Secondo Unep, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, sarebbe possibile ridurre l’uso della plastica fino all’80% entro il 2040.
Infatti, secondo il recente rapporto Unep “Chiudere il rubinetto: come il mondo può mettere fine all’inquinamento da plastica e creare un’economia circolare”, si calcola che i costi complessivi della plastica, tra costi sanitari e per ripulire il Pianeta dai rifiuti plastici, ammontano a una cifra compresa tra 300 e 600 miliardi di dollari l’anno. Dunque se ridurre la produzione di plastica avrebbe dei costi, anche ridurre i costi di cui sopra sarebbe vantaggioso. Il report Unep non si è limitato a calcolare i costi della plastica, ma anche a fornire le strade possibili per ridurre l’uso della plastica in maniera drastica.
La strategia indica tre diversi canali su cui agire: riuso, riciclo, reindirizzamento della produzione. Già solo con un accelerazione nel riuso della plastica si potrebbe raggiungere una riduzione del 30% dell’inquinamento dovuto a questo materiale entro il 2040. Un ulteriore 20% potrebbe essere ottenuto dalla messa in campo di politiche di riciclo. Infine, utilizzando materiali alternativi alla plastica nella produzione industriale si otterrebbe una ulteriore riduzione del 17% dell’inquinamento. A conti fatti, secondo Unep si potrebbero risparmiare fino a 1.270 miliardi di dollari, da sommare ai 3.250 miliardi risparmiati sul fronte della salute, del clima e del degrado degli ecosistemi. Ma non solo. Mettere in atto una seria strategia di economia circolare per ridurre l’uso della plastica comporterebbe anche un ritorno in termini di nuovi posti di lavoro specie nei paesi a basso reddito.

(Adnkronos)