Comune di Padova: presentato il progetto “Quante Padove” che svela il cambiamento dei quartieri della città negli ultimi due secoli e mezzo

E’ stato illustrato, martedì 17 gennaio in conferenza stampa, il progetto “Quante Padove” e l’evento di presentazione alla cittadinanza che si svolgerà venerdì 20 gennaio nella Sala degli Specchi a Palazzo Wollenborg, in via del Santo, 26, sede del Museo di Geografia.
La presentazione sarà a ingresso libero, ma è necessaria la prenotazione sul sito https://quantepadove.eventbrite.it.

All’incontro con la stampa hanno partecipato l’assessora al decentramento e ai quartieri Francesca Benciolini, Andrea Pase, geografo del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’ Antichità dell’Università di Padova, Paolo Giaretta, ex sindaco, saggista e ricercatore, Marco Petrin, presidente del Rotary Club Padova, Mirella Cisotto, consigliera generale della Fondazione Cariparo e Elisabetta Nalon della Edizioni Bette.

Il progetto “Quante Padove?”
Il progetto “Quante Padove?” nasce dai laboratori dell’insegnamento di Analisi del territorio del corso di laurea magistrale in Scienze storiche dell’Università di Padova.
I laboratori, che hanno coinvolto ogni anno una ventina di studenti, sono stati costruiti con l’appoggio dei Tavoli di coordinamento dei quartieri Guizza, Arcella e Stanga, e in stretto collegamento con l’amministrazione comunale. Attraverso visite sul terreno, incontri con associazioni, interviste a testimoni privilegiati, studio di materiale bibliografico e archivistico, i gruppi nei quali gli studenti erano organizzati hanno affrontato diversi aspetti della storia e dell’attualità dei quartieri coinvolti. Grazie al finanziamento, da parte del Rotary Club di Padova Centro, di piccole borse di studio rivolte ai giovani storici, usciti ormai dal loro percorso di studio, è stato possibile riprendere le intuizioni sviluppate nei laboratori per realizzare due prodotti editoriali strettamente collegati: i fascicoli cartografici dedicati alle quattro realtà (appena stampati) e il volume che conterrà, per ciascun contesto, un capitolo di approfondimento (in uscita ad aprile).
La domanda, per certi versi provocatoria, del titolo vuole suggerire che non esiste una sola Padova, ma che ve siano molte, a scale differenti, con percorsi che ‒certo‒ si incrociano ma che godono di una loro propria e ben definita autonomia e personalità. Il gruppo di lavoro, oltre ai curatori, comprende la geografa Silvia Piovan, esperta di cartografia storica e di GIS.
Gli autori dei capitoli e i curatori dei fascicoli sono sei giovani storici formatisi nel corso di laurea in Scienze storiche, e precisamente: Roberto Basso, Stella Gentilini, Giovanni Gomiero, Ludovico Maurina, Camillo Olivati, Gabriele Perin e Francesco Vezzani. Tanto i fascicoli che il volume sono pensati come prodotti scientificamente fondati e rigorosi ma, insieme, programmaticamente rivolti ad un pubblico ampio. Si è immaginato anche un possibile loro uso nelle scuole e da parte delle associazioni che animano la vita culturale e sociale dei vari quartieri.
L’obiettivo è accrescere la consapevolezza del luogo e della sua storicità in tutti i lettori ma soprattutto nei più giovani, anche in vista di un loro protagonismo in prima persona nei quartieri che abitano. 

I fascicoli cartografici
I fascicoli raccolti in questa cartella sono in grande formato (A2), per consentire una migliore presentazione dell’apparato cartografico. Sono quattro, dedicati ognuno a diverse realtà della città di Padova, tutte poste al di fuori delle Mura cinquecentesche. In particolare, l’attenzione è indirizzata all’Arcella (comprendendo tutto il Quartiere 2 Nord), alla Stanga (amministrativamente le Unità urbane 5.1 e 6 del Quartiere 3 Est), a alla porzione meridionale della città (Padova a Sud; nello specifico, le Unità urbane 9, 10, 11, 12 e 13 del Quartiere 4 Sud-Ovest) e infine a quella che abbiamo definito “Padova a Ovest” (ovvero l’area che da Brusegana raggiunge Altichiero, identificata da un punto di vista amministrativo come Quartiere 6 Ovest). Ogni fascicolo è composto da sette carte, alla scala della realtà urbana esaminata (quartiere intero, rioni, specifiche unità urbane), cronologicamente disposte dal 1780 (Gran Carta del Padovano del Rizzi Zannoni) fino ad un’immagine satellitare attuale, passando per una levata austriaca, diverse edizioni delle tavolette IGM e le foto aeree degli anni ’80 del Novecento. In questo modo diviene possibile seguire l’evoluzione territoriale – nel corso di due secoli e mezzo – delle diverse realtà analizzate.
Per ogni carta sono stati selezionati tre episodi di repeat cartography, ovvero tre “brani” del tessuto territoriale per i quali si propone un confronto diretto tra la rappresentazione storica e la situazione attuale. A corredo dei tre episodi sono presentate immagini e fotografie della realtà selezionata (dove possibile, e opportuno, utilizzando anche documentazione archivistica).
I fascicoli sono pensati in modo tale da poter essere usufruiti sia ai fini di una consultazione rapida o di una lettura analitica a livello individuale, sia per un lavoro collettivo (nelle scuole o nelle associazioni), sia infine per essere esposti come una piccola “mostra”, capace di evidenziare le trasformazioni territoriali nel tempo. La collaborazione dell’Istituto Geografico Militare accresce il valore dell’esperimento compiuto, reso possibile anche grazie all’appoggio del Comune di Padova e al sostegno della Fondazione Cariparo. 

L’assessora al decentramento e ai quartieri Francesca Benciolini commenta: “Questo è un bellissimo documento che dà centralità ai quartieri, che si avvale di un supporto tecnico molto importante e molto competente, un supporto tecnico, quello dell’Università, che però è entrata nei quartieri e in questa condivisione, sulla quale dobbiamo veramente orientarci, mette insieme città, ateneo per capire meglio chi siamo, chi siamo stati e cosa saremo”. 

Il professor Andrea Pase che ha ideato il progetto e guidato il team di lavoro sottolinea: “Padova è una città molteplice e che si costruisce nel tempo. Per questo il gruppo di ricerca ha cercato di capire come negli ultimi due secoli e mezzo la città si è sviluppata. A partire però non dal centro di Padova, ma dall’area al di fuori delle mura, cercando di indagare alcuni dei quartieri dove in qualche modo accadono cose molto importanti per la città. Di questi quartieri noi abbiamo cercato di ricostruire la storia in tanti modi, attraverso il lavoro di archivio e attraverso l’ascolto delle persone, delle Associazioni, delle Consulte dei Quartieri, e attraverso l’analisi cartografica abbiamo tentato di ricostruire una Padova su sette strati.  Questi sette strati sono la carta del 1780, la “levata” austriaca, la prima levata dell’Istituto Geografico Militare (IGM), i successivi aggiornamenti dell’IGM stesso,  le foto aeree degli inizia degli anni 80 e infine le foto aeree del 2021. In questo modo gli abitanti di questi quartieri che sono l’Arcella, la Stanga, la Guizza e in genere Padova Sud,  poi Padova Ovest da Brusegana ad Altichiero,  hanno modo di poter leggere come è cambiato il territorio in cui abitano.  Tanti altri prima di noi ci hanno lasciato un patrimonio che è vivo e importante e attraverso anche questa cartografia è possibile oggi rivivere“. 

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)