Il vetro: un occhio per osservare l’Universo

Dai telescopi a lenti a quelli a specchi. Dalle camere per scrutare il cielo a grande campo a quelli in orbita od in situ per svelare nuovi mondi.
Il vetro è da secoli un componente cruciale per la fabbricazione di strumenti volti alla scoperta dell’Universo. I primi telescopi costruiti con lenti ne fanno un uso estensivo. Il vetro rifrange la luce ma rimane molto trasparente. Quando le grandi lenti non riusciranno piú a sopportare il loro stesso peso verranno sostituiti da specchi ma il vetro continua a farla da padrone rappresentando tuttora uno dei supporti preferiti al sottile strato di alluminio su cui si specchiano stelle e galassie nei moderni osservatori astronomici di tutto il mondo.

Vetri speciali ed esotici forgiati in lenti, prismi o piramidi continuano ad affollare il corredo dei grandi telescopi a Terra e cominciano con l’era spaziale a popolare lo spazio esterno. I vetri cominciano allora a “drogarsi” per resistere all’ingiallimento dovuto alla radiazione cosmica e lenti e specchi in vetro popolano le orbite circumterrestri, entrano in orbita o si posano sulla superficie di pianeti, asteroidi e comete.

L’evento è inserito nel progetto “Scienza dal mondo islamico all’Europa di oggi. Arricchimenti incrociati tra passato e futuro”,  proposto dal Dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Padova, che intende far conoscere al grande pubblico elementi di storia della scienza, focalizzando l’attenzione sugli scambi e gli arricchimenti incrociati fra il mondo islamico e l’Europa di ieri e di oggi.

Conferenza a cura di:
Roberto Ragazzoni, professore del Dip. di Fisica ed Astronomia, membro dell’Accademia dei Lincei, Direttore dell’Osservatorio di Padova

Informazioni
Ingresso libero
Prenotazioni

Dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Padova
sito www.dfa.unipd.it

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)