Comune di Padova: “Non dormire”. Installazione di arte pubblica

Mercoledì 7 dicembre alle 18:00, l’ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova inaugura “Non dormire”, installazione di arte pubblica site specific permanente di Davide Sgambaro, concepita per un’area specifica di corso del Popolo che incrocia piazza De Gasperi e piazza Gasparotto. A seguire, è previsto un momento conviviale con l’artista presso Mac, gli studi d’artista condivisi in piazza De Gasperi, 13.

L’appuntamento rientra nella programmazione di Contemporanea, l’iniziativa dell’area Creatività di Progetto Giovani che dà spazio alle ricerche più sperimentali di artiste e artisti under 35, tra mostre, seminari e percorsi formativi.

L’opera “Non dormire” è un’installazione luminosa nata dall’incontro tra la ricerca dell’artista e l’indagine territoriale nell’area della stazione di Padova. Due occhi di bue proiettati a terra, da una parte e dall’altra di corso del Popolo, dialogano l’uno con l’altro nella dimensione del buio e idealmente collegano due porzioni della città che vivono simili complessità. Il lavoro è visibile negli orari notturni e invita passanti e cittadini ad attraversarla e abitarla liberamente.

IL CONTESTO
Il contesto urbano adiacente alla stazione ferroviaria comprende alcune piazze (De Gasperi e Gasparotto), fulcro di un quartiere nato negli anni ’60 come nuovo centro dirigenziale della città. Successivamente, con il trasferimento di molte attività verso le zone industriali, è iniziato un progressivo spopolamento degli uffici, dei negozi e degli alloggi e una decisa svalutazione immobiliare. I mutamenti sociali degli anni più recenti, dovuti anche all’intensificarsi di nuovi flussi migratori, hanno ulteriormente messo in difficoltà l’identità e il profilo del luogo.

Da qualche tempo, l’Amministrazione comunale ha intrapreso una serie di azioni volte alla riqualificazione del quartiere, vissuto non solo dai residenti ma anche attraversato quotidianamente dai molti turisti e pendolari che percorrono la direttrice di corso del Popolo verso il centro storico. Attraverso un piano progettuale urbanistico, sono state trasformate alcune aree con interventi sull’arredo urbano, l’illuminazione e la viabilità. È stato inoltre avviato un dialogo costante con i residenti, al fine di tenere viva l’area e risignificarla grazie a operazioni di socialità e progetti culturali.

IL PROGETTO
L’installazione di Davide Sgambaro si inserisce pienamente nel percorso di riattivazione della zona, ed è frutto di una lunga indagine sulle complessità dell’area. Accompagnato da Stefania Schiavon e Caterina Benvegnù, le curatrici dell’area Creatività dell’ufficio Progetto Giovani, per diversi mesi l’artista ha esplorato e studiato i luoghi, incontrando e dialogando con gli abitanti e i cittadini che la vivono quotidianamente.

A partire da questa perlustrazione, Sgambaro ha poi intrecciato i temi della sua ricerca artistica relativi alla vulnerabilità, alla condizione identitaria dell’individuo, ai paradossi dell’epoca contemporanea.

In questa stessa direzione si sviluppano anche gli interventi di rigenerazione urbana a base culturale dell’area Creatività di Progetto Giovani, che intendono mettere in dialogo il lavoro e la ricerca di artiste e artisti under 35 con il territorio e gli abitanti. L’Ufficio è presente in piazza De Gasperi fin dal 2018 con il progetto Mac – Studi d’artista, atelier condivisi a disposizione di giovani artiste e artisti che diventano anche una sorta di presidio culturale e relazionale nell’area urbana. Il progetto rientra, inoltre, nelle attività di promozione e formazione che l’area Creatività realizza per i giovani artisti attivi in città e sul territorio, offrendo occasioni di incontro e confronto con il pubblico e sostenendoli nel loro percorso professionale.

L’ARTISTA
Davide Sgambaro nasce nel 1989 ed è originario di Cittadella (PD); si è formato all’Università Iuav di Venezia. Attualmente vive e lavora a Torino.
Ha esposto in numerose mostre personali in spazi istituzionali e indipendenti in Italia e all’estero, e il suo lavoro è attualmente presente nelle collezioni permanenti del Museo MamBo di Bologna; Fondazione Crt Arte di Torino per Gam Torino e Castello di Rivoli; Fondazione Monte dei Paschi di Siena; Manifattura Tabacchi Firenze.

La sua ricerca esplora tematiche esistenziali relative alla condizione identitaria nel precariato post-capitalista. Servendosi di differenti media crea narrazioni caustiche quale risposta alle disparità e ai paradossi contemporanei. Attingendo all’immaginario dello spettacolo e adottando un atteggiamento irriverente, l’artista attiva paradossi narrativi innescati tramite tracce di una corporalità effimera. La sua ricerca è infatti legata a tematiche generazionali relative principalmente all’iper produzione di contenuti e alle pratiche di spettacolarizzazione del corpo.

Per informazioni
Area Creatività – Ufficio Progetto Giovani
telefono 049 8204795

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)