ECOSISTEMA URBANO 2022 – TEMPUS FUGIT: Padova deve fare la sua parte per contrastare la crisi climatica

Ecosistema urbano è la “fotografia ambientale” scattata annualmente a tutti i capoluoghi italiani da Legambiente in collaborazione con l’Istituto Ambiente Italiadelineata attraverso 18 indicatori ambientali grazie ai dati forniti da Comuni, Istat, Ispra e Aci.

GLI ANNI DEL COVID

Spiega Lucio Passi esponente di Legambiente Padova, che fin dalla prima edizione di Ecosistema urbano ha curato i focus sulla nostra città “I dati di Ecosistema urbano 2022 sono riferiti al 2021. Legambiente in questo focus li compara col 2020. Due anni profondamente influenzati dalla pandemia e dalle restrizioni che hanno coinvolto tutti noi, servizi pubblici e scuole, mobilità e attività commerciali, produttive, culturali. Questo va tenuto ben presente nel valutare miglioramenti e peggioramenti di questi anni, come ad esempio l’avanzamento di Padova nella classifica generale: è 29esima (vedi seconda tabella), rispetto al 36esimo posto della scorsa edizione.

I dati dei 18 indicatori (vedi prima tabella) registrati nel 2021, confrontati con il 2020  danno il seguente quadro: 9 migliorano, 4 peggiorano, 2 sono stazionari (2 non vengono presentati: quello sul consumo di suolo, perché viene fornito ogni due anni e quello sul verde urbano perché è cambiata la metodologia di rilevamento. Vedi tabella.

Le città Venete 

Nella classifica nazionale dei capoluoghi Belluno è  terza, Treviso sesta, Venezia undicesima, Padova 29esima,Vicenza 38esima, Verona 80esima, Rovigo 93esima.

 

IL FATTORE TEMPO

“Da anni i dati di Ecosistema urbano indicano che serve un radicale ripensamento del modello della nostra città. Ma  l’effetto domino della crisi climatica – sottolinea Passi-impone di non perdere più tempo. Lo hanno dimostrato questi ultimi mesi: il crollo della Marmolada, il moltiplicarsi di eventi meteorologici estremi, l’ondata di Ozono favorita dall’estate torrida, la siccità che continua. Anche Padova deve fare la sua parte.

“La transizione ecologica nei  capoluoghi c’è, ma è troppo lenta – rileva l’esponente di Legambiente: non mancano buone pratiche, invece manca quel cambio di passo che impone l’emergenza energetica, ambientale e sociale”.

 AFFRETTARE LA NEUTRALITA’ CLIMATICA, Padova “carbon neutral”

Ad aprile – dichiara Francesco Tosato, Vice Presidente di Legambiente Padova – Padova è stata inserita nell’elenco delle 100 città europee ammesse e finanziate dal progetto UE Mission Cities. Obiettivo azzerare le emissioni climalteranti della città entro il 2030. Tutt’altra storia rispetto ai piani nazionali che entro quella data si propongono di diminuire solo del 40% le emissioni. Complessivamente Padova e altre sette città italiane riceveranno 360 milioni di euro per avviare entro il 2023 i necessari interventi per la rigenerazione urbana, la mobilità sostenibile, la produzione di energia da fonti rinnovabili necessari per diventare “carbon neutral” nel 2030. Ma allora quel cambio di passo, di cui parlavamo, prima deve trasformarsi in passi da gigante.  E’ importante  l’impegno preso da Giordani di realizzare, in due anni, 100.000 mq di fotovoltaico nelle aree di pertinenza del Comune. A maggior ragione se si considera che dal 2013 il fotovoltaico installato su edifici comunali  segna il passoDecimale in più, decimale in meno, in questi 10 anni siamo rimasti fermi a  poco più di 30  Kw ogni 1.000 abitanti. Infine l’auspicio è che l’amministrazione favorisca la diffusione del solare tra i privati, ad esempio  promuovendo le Comunità energetiche, come in vari comuni italiani.

“In questo quadro – sottolinea Tosato – è evidente quali siano le altre principali urgenze di Padova”.

 Stop al consumo di suolo, rigenerazione urbana e più verde

“Padova negli ultimi dieci anni ha consumato 2 milioni di mq di suolo. Le aree artificializzate nel 2021 sono arrivate al 49,6% della superficie comunale (fonte ISPRA). Siamo la città che ha divorato più suolo nel Veneto, che è la seconda regione più cementificata d’Italia dopo la Lombardia. Quindi va approvato subito e senza tagli al ribasso, il Piano degli interventi di Padova (PI), adottato dal consiglio comunale in aprile, che elimina più di 3 milioni di mq precedentemente destinati all’edificazione ed osteggiato da alcuni settori economici e da un fronte politico trasversale.

Il PI non salvaguarda solo il suolo, rigenera e riorganizza la città riportando servizi e attività commerciali di prossimità in tutti i quartieri. Inoltre la “ricuce” con un sistema organico del verde, reti ecologiche, aree e strade ciclo pedonali”.

Ma attenzione – avverte Tosato – contestualmente bisogna mettere mano al Piano di Assetto Territoriale (PAT) approvato nove anni fa, che già allora era vistosamente sovradimensionato nelle previsioni demografiche e dunque in quelle di espansione ediliziaFinché resterà in vigore il PAT attualeche è gerarchicamente sovraordinato al PI saranno sempre possibili colpi di manonuovo mega magazzino dell’Alì a Granze docet!”.

Riequilibrio modale
Seppur all’interno di un generale, lieve, miglioramento, la mobilità padovana è ancora un punto estremamente critico, anche per il conseguente inquinamento atmosferico. Il chilometraggio delle ciclabili, seppur consistente, stenta a crescere e soprattutto ancora non si vedono gli interventi di miglioramento qualitativo come la Bicipolitana, che sappiamo essere indispensabile per valorizzare una rete ciclabile che ambisca ad essere un’alternativa reale e sicura all’auto, oltre che capillare. In attesa del completamento del progetto Smart, il trasporto pubblico continua ad essere inadeguato e non è più tornato ai livelli pre Covid del 2019 per numero di passeggeri. Abbiamo troppe auto in circolazione (61 ogni 100 abitanti), le isole pedonali ferme al palo, i danni e i numeri riguardanti l’incidentalità stradale sono preoccupanti: serve un cambio di rotta. In questi ultimi mesi – conclude il Vice presidente di Legambiente – stiamo portando avanti diverse iniziative per chiedere e progettare più strade scolastiche, sicure, protette e “strafficate”, che esemplificano bene l’auspicato cambio di rotta”.

PADOVA, ECOSISTEMA URBANO 2022

COMPARAZIONE DATI DEGLI INDICATORI

RIFERITI AL 2020-2021

 

INDICATORI 2020 2021 STATUS  INDICATORE

 

1)PM10 Superamenti del limite di legge giornaliero

(media tra tutte le centraline)

 

Media annuale

(media tra tutte le centraline)

 

82

34

 

57

30.33

Migliora
2)Ozono (O3)

Media giorni superamento del limite di legge giornaliero

(media tra tutte le centraline)

50 49 Migliora
3)Biossido di Azoto- NO2

Media annuale

(media tra tutte le centraline)

27 28.2 Peggiora
4)Consumi idrici: consumo giornaliero pro capite sull’erogato (l/ab/gg) 153 147.1 Migliora
5)Depurazione: % di abbattimento del carico civile (% abitanti allacciati (per gg. funzionamento) 92% 92% Stazionario
6)Perdite di Rete: % di acqua dispersa sul totale immessa in rete 29,5% 28.6% Migliora
7)R.S.U.: Produzione procapite di rifiuti urbani (kg/ab/anno); 562 587 Peggiora
8)Racc. differenziata: %Rd (frazioni recuperabili) sul totale dei rifiuti prodotti; 57% 61.9% Migliora
9)Utilizzo Trasp. Pubblico: viaggi/ab./anno effettuati su mezzi pubblici 74 69 Peggiora
10)Percorrenza Trasp. Pubblico: Km/vettura/abitanti/anno, percorrenza annua per abitante dei mezzi pubblici 24 34 Migliora
11)Auto circolanti: auto/100 ab. nel comune – Istat; 61 61 Migliora
12)Morti e feriti incidenti stradali ogni 1000 abitanti 6,82 4.70

 

Migliora
13)Isole pedonali: mq/abitante 0,85 0,85  Stazionario
14)Piste ciclabili: metri equivalenti ogni 100 abitanti * 18,08 18.29 Migliora
15)Verde urbano fruibile mq/abitante 20.92 Non confrontabile

 

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16)Numero di alberi ogni 100 abitanti 24 24 Stazionario
17) Pannelli solari Kilowatt installati su edifici comunali ogni 1.000 ab. 30,52 30.46 Peggiora
18)Uso efficiente suolo

Consumo di suolo pro capite ed efficienza insediativa *****

 

6 Il prossimo

indice

sarà fornito nel 2023

 

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Fonte: Ecosistema urbano, Legambiente, Ambiente Italia, 2021

(dati Comune di Padova, Aci, Istat. Ispra)

CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO 2022

Pos. Città   Pos. Città   Pos. Città  
1 Bolzano 79,02% 36 Varese 58,06% 71 Ascoli Piceno 49,00%
2 Trento 76,31% 37 Vicenza 57,70% 72 Pavia 48,17%
3 Belluno 73,74% 38 Milano 57,61% 73 Asti 48,13%
4 Reggio Emilia 72,99% 39 Teramo 57,52% 74 Frosinone 47,98%
5 Cosenza 72,79% 40 Pesaro 57,39% 75 Lecce 47,68%
6 Treviso 72,27% 41 Oristano 57,32% 76 Benevento 47,29%
7 Pordenone 72,00% 42 Livorno 57,03%

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