Riccardi (Iaaf): "La Russia sta lavorando ma nuovi scandali doping non aiutano"

Roma, 18 mag. (AdnKronos) – “Scandalo doping in Russia? Siamo nel corso di un iter, in linea di massima il Consiglio della Iaaf decidera’ il 17 giugno, quindi fino a quel giorno tutto quello che fanno i russi ci puo’ portare a prendere la decisione. Gli abbiamo dato dei criteri di verifica che loro stanno cercando di ottemperare e vediamo cosa succede”. Sono le parole di Anna Riccardi, uno dei componenti della commissione di 5 persone, nominate dalla Iaaf per monitorare il percorso di riabilitazione della Russia, in vista della possibile riammissione della federatletica alle competizioni internazionali, compresi i prossimi Giochi Olimpici di Rio 2016.

I problemi per la Russia pero’ non sembrano concludersi visto che il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto un’indagine sul presunto caso di doping sistematico commesso dagli atleti russi ai Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014, secondo quanto pubblicato dal New York Times. “Al momento diciamo che tutto questo non aiuta perche’ chiaramente fa pensare e riflettere ulteriormente e ci fa chiedere se essere piu’ puntuali nelle richieste che gli abbiamo gia’ posto, ma non abbiamo uno step provvisorio o uno definitivo, noi siamo nel corso delle nostre verifiche e vedremo cosa succede”, ha aggiunto la Riccardi all’Adnkronos.

Il nuovo scandalo dello sport russo e’ il risultato delle dichiarazioni di Grigory Rodchenkov, ex capo del laboratorio antidoping di Mosca, che ha detto che 15 dei 33 medagliati olimpici russi a Sochi erano dopati e che i campioni di urina sono stati scambiati per evitare la positivita’. “Qui stiamo parlando di Sochi 2014. E’ una vicenda che condiziona l’opinione ma non e’ strettissimamente correlata a tutto quello che e’ gia’ il grande scandalo dell’atletica russa”, ha sottolineato.

Il Ministro dello sport russo ha anche detto che collaborera’ con la Wada e la Iaaf ma contestava il doping di stato e chiedeva di mandare gli atleti puliti ai Giochi. “E’ un po’ difficile, certamente e’ quello che vorremmo fare tutti. Nessuno vorrebbe che atleti puliti soffrissero o risentissero della situazione. Siamo qui per la salvaguardia degli atleti puliti, quindi l’obbiettivo e’ comune, bisogna solo trovare la strada per poter discernere o vedere come vanno le vicende. In Russia stanno cercando di fare il possibile”.

(Adnkronos)