Juve, Agnelli vuole il sesto scudetto di fila: "Sarebbe leggenda"

Torino, 11 mag. (AdnKronos) – “Volevo rimarcare personalmente, da parte di tutta la Juventus, l’enorme orgoglio e soddisfazione per la vittoria del quinto Scudetto consecutivo”. Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, si e’ complimentato cosi’ con i giocatori bianconeri e con tutta la societa’ per il successo dello scudetto, ma guardando anche alla Coppa Italia e alla prossima stagione. L’occasione e’ stata offerta dalla conferenza con cui il presidente della Vecchia Signora ha annunciato il rinnovo dei contratti di Gigi Buffon e Andrea Barzagli fino al 2018.

La stagione “sicuramente ci ha lasciato un minimo di amaro in bocca quest’anno per l’eliminazione in Champions League, ma e’ stata un’amarezza agrodolce, perche’ che la partita con il Bayern Monaco ha confermato la portata internazionale di questa squadra”. “Ha confermato che l’annata precedente non e’ stata un fuorigiri, ma sta iniziando a posizionare la Juventus veramente come una delle grandi realta’ europee, perche’ giocare sostanzialmente alla pari con il Barcellona prima e con il Bayern poi, in quelle che sono state secondo noi le partite piu’ belle della Champions League di quest’anno, al pari della semifinale di Europa League tra Borussia e Liverpool. Ci deve dare la consapevolezza definitiva che la nostra dimensione e’ quella internazionale”.

“Il quinto scudetto e’ motivo di orgoglio ed io prima ancora di ringraziare i ragazzi devo ringraziare l’amministratore delegato Marotta, che e’ qui con noi, il vicepresidente Nedved e il direttore sportivo Paratici. Solo noi sappiamo quanto sono stati difficili un paio di mesi prima di arrivare a questo risultato”, ha aggiunto Agnelli. “L’anno prossimo con la dimensione internazionale avremo la possibilita’ di andare oltre la storia, di andare nella leggenda, con un sesto Scudetto oppure cercare veramente di raggiungere l’obiettivo internazionale. Un sogno che sappiamo oggi e’ realizzabile”.

“Vi parlo di orgoglio per il quinto Scudetto, ne parlavamo tra di noi, ma credo che noi non capiremo fino in fondo fino a quando non saranno passati 10-15-20 anni la portata del risultato che abbiamo ottenuto. Solo quando sara’ passato del tempo ci renderemo conto di cosa significa aver scritto una pagina di storia”, ha proseguito il numero 1 del club.

“Ma in questo momento noi non vogliamo renderci conto a pieno di quello che abbiamo fatto perche’ siamo assolutamente concentrati su quelli che sono i prossimi obiettivi. Chi viene alla Juventus sa che il traguardo piu’ importante non e’ quello conseguito, ma il prossimo. E da questo punto di vista le nostre attenzioni sono al 21 maggio, alla finale di Coppa Italia”, ha detto ancora.

In tema di festeggiamenti poi il presidente della Juventus si e’ scusato con i tifosi: “Nella cronaca di questi giorni abbiamo letto e sentito dire che la Juventus non festeggia, siamo la Juve e non ci sono le feste. Da questo punto di vista mi devo assumere la responsabilita’ di quello che e’ successo. Alcuni miei collaboratori, in tempi non sospetti, si parla di 3-4 settimane fa, sono venuti in ufficio da me presentandomi la possibilita’ di un festeggiamento iconico, che avrebbe coinvolto una delle principali piazze di Torino, con un corollario alla partita di sabato, dando alla possibilita’ a tutti i tifosi di abbracciare la squadra. Io in quel momento ero piu’ concentrato su quelli che sarebbero stati i risultati che si sarebbero dovuti raggiungere, in quanto nella mia esperienza ho visto Scudetti che sono stati vinti all’ultima giornata e Scudetti che sono stati persi all’ultima giornata”, ha proseguito Agnelli.

“E da un lato se vogliamo la scaramanzia, o dall’altro il pragmatismo sabaudo, ha fatto si’ che io non prendessi neanche in considerazione l’ipotesi dei festeggiamenti. Poi essendo passato troppo tempo non e’ stato possibile realizzarli, quindi se non c’e’ festa quest’anno in parte e’ colpa mia. Chiedo scusa ai tifosi, ma sicuramente troveremo il modo per far si’ che un abbraccio ci sia, non con le modalita’ pero’ cui siamo stati abituati negli ultimi anni”.

(Adnkronos)