Yichen Lu, dalla Cina il padiglione piu’ complesso dedicato alla ‘terra di speranza


La ricerca di equilibrio tra gli esseri umani e l’ambiente, tra l’umanita’ e la natura. E’ questo il filo conduttore del padiglione cinese ‘Terra di speranza, cibo per la vita’ presentato in anteprima a Milano, nel corso di un ciclo di incontri a tema organizzato
dal Politecnico, da Yichen Lu, professore della Tsinghua University.

Milano, 13 apr. – (AdnKronos) – La ricerca di equilibrio tra gli esseri umani e l’ambiente, tra l’umanita’ e la natura. E’ questo il filo conduttore del padiglione cinese intitolato ‘Terra di speranza, cibo per la vita’ presentato in anteprima a Milano, nel corso di un ciclo di incontri a tema organizzato dal Politecnico, da Yichen Lu, professore associato della Tsinghua University e direttore dello studio newyorkese Link-Arc, vincitore del bando di gara per la realizzazione del padiglione. Agricoltura, alimentazione, ambiente, sviluppo sostenibile sono i punti focali della partecipazione della Cina. (Fotogallery)

E’ la prima volta che la Cina, la seconda economia mondiale, partecipa a un’Esposizione Universale con un Padiglione self-built e che si impegna a mostrare nei dettagli la sua politica agricola, dalla storia alle innovazioni del futuro. Anche province e singole citta’ saranno presenti con ricche e colorate attivita’. E, sempre per la prima volta, vi sono anche imprese cinesi in propri Padiglioni self-built.-

“Vogliamo far scoprire al visitatore la terra della speranza, the land of hope, come richiama il titolo di un brano cantato da Peng Liyuan, la first lady di Pechino”, racconta Lu. Si tratta di “un progetto complesso sviluppato in soli sette mesi. Era difficile rappresentare tutto con un unico concetto che tenesse insieme i 97 tipi di terreno esistenti in Cina. Abbiamo pensato allora di realizzare un vero e proprio design, una struttura che sottolineasse l’armonia tra la recente urbanizzazione del paese e la sopravvivenza dell’agricoltura che ha dato potere alle persone durante la Rivoluzione culturale”.

Con 4.590 metri quadrati di superficie, quello cinese sara’ il secondo padiglione nazionale per grandezza. Lo spazio espositivo propone un nuovo concept con una copertura ondulata, una grande ‘nuvola – che fluttua e galleggia sopra un vasto campo. Il tetto di Pechino, le montagne. Il tetto e’ una realizzazione unica creata con 1000 pannelli di bambu’, 90.000 metri di listelli, 1.400 tipologie di giunture tra le travi e un’installazione multimediale con 222.000 spighe in Led che creano il ‘campo della speranza’. ‘Il tetto e’ stato una vera sfida -spiega Lu-. Un volume fluido derivante dalla fusione di immagini dello skyline di Pechino sul lato nord e il contorno delle montagne a sud, tra tradizione e innovazione, come sottolineano alcuni angoli rigidi che si creano nel tetto”.

Sono tre i temi intorno a cui si dipana l’esposizione:’Il dono della natura – illustra il processo del raccolto secondo il calendario cinese lunisolare e i cinque colori del suolo. Il ‘Cibo per la vita – mostra il percorso produttivo del cibo, del tofu e di altri piatti, le otto famose scuole di cucina cinese, la cultura del te’. ‘Tecnologia e futuro – documenta i progressi scientifici, tra cui il riso ibrido del professor Yuan Longping, il riciclo in agricoltura, le tecniche per la tracciabilita’, l’Internet delle cose. “Credo sia l’opera tecnicamente piu’ complessa di tutta Expo. Abbiamo undici fornitori di materiale, anche italiani -sottolinea Lu- e aree di esposizione per le diverse province del paese, il percorso produttivo del cibo, le otto famose scuole di cucina cinese, la cultura del te’. Il nostro governo ha investito molte risorse in questo impegno, per questo auguro il meglio a Expo”.


(Adnkronos)

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