Banca Etica, non vogliamo i capitali provenienti da voluntary disclosure


“Non e’ uno scudo fiscale ma non vogliano accogliere i capitali che rientreranno in Italia dopo un tentativo di occultamento all’estero”. L’istituto prende una posizione “coerente” con la propria mission e dice no a nuovi clienti o fondi legati alla regolarizzazione da parte del contribuente dei capitali
detenuti all’estero e non dichiarati

Roma, 8 apr. -(AdnKronos) – Niente denaro proveniente da procedure di ‘collaborazione volontaria’, ovvero di regolarizzazione da parte del contribuente dei capitali detenuti all’estero e non dichiarati. E’ la scelta annunciata dal Cda di Banca popolare Etica che ha stabilito che la banca non acquisira’ nuovi clienti “nell’ipotesi in cui la provvista sottesa all’apertura di un rapporto e/o all’esecuzione di un’operazione risulti costituita da fondi oggetto” di ‘voluntary disclosure – o di altre fattispecie equiparabili.

“Sin dalla sua nascita, 16 anni fa – si legge in una nota dell’istituto – Banca Etica si e’ sempre astenuta dall’acquisire nuovi clienti e dal rafforzare i volumi della raccolta cavalcando i diversi ‘scudi fiscali’ approvati dai Governi in carica, di volta in volta con procedure piu’ o meno ammiccanti nei confronti degli evasori fiscali. La Banca riconosce come la legge n.186 approvata lo scorso 15 dicembre che definisce le misure per la ‘voluntary disclosure’ “non si configura come un vero e proprio scudo fiscale”, ma, come precisa il presidente Ugo Biggeri, “abbiamo reputato coerente con la mission di Banca Etica e il suo impegno per un uso responsabile e trasparente del denaro la scelta di non accogliere nemmeno in questo caso i capitali che rientreranno in Italia dopo un tentativo di occultamento all’estero”.

Per i clienti gia’ acquisiti, conclude la nota, “gli operatori sono chiamati a prestare la massima attenzione ai casi in cui rilevino che la provvista sottesa all’esecuzione di un’operazione e’ costituita da fondi oggetto di procedure di collaborazione volontaria, applicando in tali fattispecie misure rafforzate di adeguata verifica”.


(Adnkronos)

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